A Modica (RG), dal 20 al 23 dicembre 2005, si è tenuto il convegno "Pubblicità e propaganda"
La copia cartacea degli atti dell'intero convegno contiene anche le mie "Conclusioni...."
Per eventuali acquisti rivolgersi alla casa editrice "La Biblioteca di Babele": http://www.labibliotecadibabele.it/catalogo.htm
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Indice ragionato
- Le relazioni sono così chiare che un prologo sarebbe superfluo, tuttavia la tradizione lo impone.
Giuseppe Nativo
Come il problema della comunicazione si è posto nella storia. Differenza tra "Comunicazione" e "Pubblicità."
Comunicazione visiva e pubblicità nella storia
Saro Jacopo Cascino
Le tecniche che i pubblicitari usano per far vendere i prodotti non si limitano più ad indicarne e magnificarne le caratteristiche. Oramai fanno molto di più, si sono trasformate in vera e propria manipolazione del cervello grazie alla quale le persone sono indotte ad acquistare cose inutili, facendo così nascere bisogni e mode.
Come vendere il frigorifero al polo Nord
Salvo Figura
Liberi di decidere o stregati dagli spot?
La sfera del subliminale: influenza, persuasione o manipolazione
Carmelo Modica
La propaganda nel dominio politico
La ricerca traccia un quadro della propaganda così come viene usata in politica. Lautore sostiene che ci troviamo a vivere un passaggio epocale della civiltà. La massima disponibilità di informazioni convive con la più totalizzante dittatura del pensiero. Il tutto in un clima di grande libertà e democrazia. Lo spunto di partenza è la convinzione che le dinamiche del potere - nella sua genealogia, formazione, mantenimento e consolidamento - prescindono dalle molte forme che può assumere lo Stato e dalle filosofie che lo sostengono. Queste dinamiche prevedono lutilizzazione della propaganda quale strumento efficacissimo di dominio.
Giuseppe Ascenzo
La mondializzazione nel campo della cultura, anziché aprire nuovi orizzonti, sta diventando uno strumento di imposizione di un modello culturale e, quindi, di colonialismo.
La omologazione culturale
- Il titolo appare impegnativo, ma l'autore si rende conto di non avere affatto "concluso" i discorsi avviati da chi lo ha preceduto. Sa di avere semplicemente espresso le riflessioni che gli hanno suggerito gli interventi degli altri, usufruendo anche di una posizione di privilegio in quanto ha potuto avvalersi delle loro idee come spunto per approfondire la propria analisi. Ma l'argomento è da considerare tutt'altro che concluso, ben altra strada ci sarebbe ancora da percorrere in questa direzione...