Premessa
Quanto scriverò in questa pagina POT-POURRI non avrà alcun riferimento all'argomento "sogni" e alla loro interpretazione. Mi servirò di questo spazio per esprimere il mio punto di vista sugli argomenti più diversi. Non dovrei farlo dal momento che, quando ero all'università, un professore ci ripeteva spesso: "Non giudicate, non giudicate, non giudicate!". Intendeva dire che uno psicoterapeuta è bene che si mantenga il più possibile neutrale in modo da evitare che il suo interlocutore lo percepisca come persona che giudica, quindi che condanna e rifiuta. Da un certo punto di vista aveva ragione in quanto di solito esprimiamo giudizi che implicano anche una condanna ma, a rigore, non è necessariamente sempre così. Per convincersene basta prendere in considerazione un esempio che è sotto gli occhi di tutti: una madre o un padre può esprimere un giudizio sul proprio figlio, anche negativo, senza per questo RIFIUTARLO e smettere di volergli bene, anzi!
Secondo me, uno psicoterapeuta dovrebbe comportarsi allo stesso modo perché è illusorio credere di poter tenere nascosto ai pazienti il proprio punto di vista. Non ci riescono nemmeno i freudiani - quelli che maggiormente si sforzano di restare neutrali - in quanto oramai la cultura è così diffusa che quasi tutti conoscono la loro posizione nei confronti dei problemi fondamentali della vita. All'interno del rapporto terapeutico, dunque, il giudicare del terapeuta non è quello proprio dei tribunali, cioè non implica condanna e rifiuto, ma è solo l'equivalente della diagnosi che fa il medico. Quanto ai giudizi che invece il terapeuta esprime al di fuori delle sedute - per esempio in un sito come questo - essi non danneggiano la qualità delle sedute perché appartengono ad un piano diverso da quello strettamente "personale" sul quale si stabilisce il rapporto terapeuta-paziente.
A dimostrazione che la mia scelta è pagante e funziona, posso dire che con me si sono trovati bene sia i pazienti di sinistra che quelli di destra, sia i credenti che gli atei, sia gli eterosessuali che gli omosessuali, sia gli uomini che le donne. Non posso dimostrarlo oggettivamente, si capisce, posso solo chiedervi di credermi sulla parola. Il fatto di esprimere i miei pensieri su queste pagine, comunque, mi farà perdere qualche paziente, ne sono convinto anch'io, ma la cosa non mi addolora troppo per almeno due motivi: primo, sono arrivato ad un'età in cui posso permettermelo; secondo, questo mio comportamento mi farà perdere soltanto i pazienti meno intelligenti. La cui perdita, del resto, potrebbe anche essere compensata dai pazienti che invece apprezzano un terapeuta sincero e trasparente. In ogni caso, potersi esprimere liberamente è bello e non ha prezzo che non meriti di essere pagato.
Qualcuno, poi, mi ha sconsigliato di scrivere le mie idee su questa pagina perché, ha detto, "Se lo fai ti esponi e ti comprometti". Questo punto di vista non voglio nemmeno prenderlo in considerazione, lo lascio ai benpensanti pavidi. Allora veniamo al dunque. Perché mi sono deciso a pubblicare questi scritti? Erano da molto tempo nel cantiere della mia mente, ma ho sempre rinviato il momento della decisione perché non li giudicavo sufficientemente interessanti. Poi, però, ho pensato: "Perché no? Si pubblicano tante sciocchezze, le mie non sfigureranno di sicuro nel confronto!". Ma, a parte questa considerazione, scriverò le mie idee su questa pagina perché "ne ho bisogno". Per me sarà uno sfogo, una liberazione. E mi spiego. Ho già detto nella pagina CHI SONO IO che la mia tendenza di fondo è l'EQUILIBRIO, cioè il bisogno di valutare ogni problema cercando di prendere in considerazione tutti i possibili punti di vista. Ebbene, sapete qual è stato finora il risultato - al di fuori delle psicoterapie che conduco - di questo mio atteggiamento? Eccolo: se parlo con un "razionalista" vengo giudicato un "mistico", se parlo con un credente o con un seguace dell'esoterismo vengo giudicato un "razionalista", se parlo con uno di sinistra vengo giudicato un "fascista", se parlo con uno di destra vengo giudicato un "sovversivo".
Adesso ne ho piene le tasche! Voglio cominciare ad esprimere le mie idee rivolgendomi alle persone che sono capaci di ascoltare quello che ho da dire e di valutarlo in base al contenuto di quello che dico e non in base alle logiche di appartenenza a questa o a quella "parrocchia". L'esperienza mi ha insegnato che queste persone non rappresentano la maggioranza, ma ci sono, esistono. Internet, quindi, mi consentirà di accrescere la probabilità di trovarle. Delle altre non mi preoccupo, anche perché con molta probabilità non avranno la pazienza di seguirmi ancora per molto, anzi saranno già altrove.
Leggendo quello che ho scritto nelle pagine dedicate ai sogni e quello che scriverò qui, non sarà difficile rilevare che la mia matrice culturale è genericamente di destra ma, adesso che l'ho detto, attenzione a non far scattare subito i soliti schemi classificatori prefabbricati e sommari entro i quali non mi riconosco. Infatti mi piace molto leggere e non sono un conservatore reazionario, tantomeno un fascista. Non posso esserlo, tra l'altro, perché non sopporto i ragionamenti grossolani e ancor meno la violenza fisica. Alle elementari, infatti, il mio maestro aveva messo me "mingherlino" nello stesso banco con un riottoso che al mio confronto era alto come un armadio e mi faceva subire ogni specie di angherie e soprusi. Al punto che, per difendermi, avevo dovuto stabilire un'alleanza con un compagno altrettanto alto e grosso. Da allora non sopporto i prepotenti e quelli che ragionano "con le mani". Ma se siete curiosi e volete saperne di più sui miei orientamenti politici, cliccate su Lettere. Troverete la corrispondenza che ho scambiato con Giorgio Almirante (segretario del M.S.I.) nel lontano 1976.
Chiarito quanto sopra, adesso posso davvero andare a cominciare... allacciatevi le cinture e buon viaggio. Spero che la noia sia sopportabile :-)