Il
25 aprile di
ogni anno si
riaccendono le
polemiche per
la mancata o
parziale
partecipazione
delle destre
alle
celebrazioni
per la
ricorrenza.
Per
la paura della
pandemia
quest’anno
(2021) le
polemiche sono
state
sottotono ma
non sono
mancate del
tutto. Il
presidente
Draghi ha
detto, per
esempio: “"Non
tutti noi
italiani fummo
BRAVA GENTE.
Non scegliere
è immorale. NO
AI
REVISIONISMI.
Libertà e
diritti non
sono
barattabili
con nulla".
Giustissimo,
ma con una
precisazione
che adesso
tenterò di
spiegare
brevemente.
Secondo
me, una vera,
profonda
pacificazione
tra gli
Italiani ci
sarà soltanto
quando gli
antifascisti
rinunceranno
alla favoletta
manichea che
ci propinano
dalla fine
dell’ultima
guerra:
"Voi
fascisti
rappresentanti
del MALE,
noi eroici
combattenti
per la LIBERTÀ"
Non
è andata così,
la storia
deideologizzata
dice un’altra
cosa. Dice per
esempio che la
maggiora parte
di quei
combattenti
non è vero che
combattevano
per la
LIBERTA',
combattevano
per un'altra
dittatura
ancora più
feroce del
fascismo. Dice
che il
fascismo ha
potuto
affermarsi e
prendere il
potere solo
perché si
presentava
come
DIFESA-DIGA
contro la
barbarie
bolscevica e
contro la
pretesa di
“FARE COME IN
RUSSIA”. Così
dicevano
allora su
tutte le
piazze i
rivoluzionari
marxisti. E
nel cosiddetto
"biennio
rosso" sono
andati molto
vicini a farlo
davvero.
A
chiedere
questa difesa
non erano solo
gli agrari e
gli
industriali -
come ci hanno
furbescamente
costretto a
credere per
anni i nostri
comunisti
falsificatori
abituali della
storia
(infatti ci
presentavano
l’URSS
stalinista
come il paradiso
dei
lavoratori) -
ma la
maggioranza
degli
Italiani,
inclusi anche
i cattolici.
Solo pochi
anni dopo,
questi ultimi
hanno avuto in
Spagna la
conferma
terribile che
le loro paure
erano più che
giustificate.
Una
volta
ristabilita
questa verità
storica,
apparirà
chiaro che i
marxisti
bolscevichi
hanno
contribuito a
sconfiggere il
nazi-fascismo,
sì, ma prima
hanno avuto
anche la
terribile responsabilità
di averlo
fatto vincere!
Ecco
perché molte
persone di
destra
rifiutano di
partecipare
alle
celebrazioni
del 25 aprile.
Rifiutano
perché quelle
celebrazioni
sono oggi
basate su due
falsità
storiche:
- Non
è vero che i
partigiani
combattevano
tutti per la
libertà e la
democrazia.
Almeno il 95%
combatteva per
distruggerle e
per instaurare
una dittatura
mille volte
più feroce e
spietata del
fascismo.
- Non
è vero che il
fascismo è
stato
sconfitto dai
partigiani e
dalla
Resistenza,
come amano
ripetere gli
anti-fa.
Basta andare a
verificare le
date per
accorgersi che
la presunta
liberazione
delle
principali
città italiane
da parte dei
partigiani
precedeva
sempre di pochissime
ore
l'arrivo delle
truppe
alleate.
Quindi non è
vero che la
nostra
Repubblica è
"nata dalla
Resistenza".
Dire questo
non significa
negare
l'eroismo dei
partigiani che
si sono
sacrificati
davvero per la
Libertà. Ogni
persona
intellettualmente
onesta non
avrà
difficoltà a
riconoscerlo.
Sono
certo che
anche le
persone di
destra
cominceranno a
partecipare
alle
celebrazioni
del 25 aprile
il giorno in
cui sarà
ristabilita la
verità storica
e sul banco
degli imputati
saranno
giustamente
chiamati a
salire anche
quelli che
fino ad oggi
si sono
pavoneggiati
tra gli
officianti e i
celebranti.
Si
dice
comunemente
che la storia
la fanno i
vincitori. È
vero, ma solo
quella
recente! Col
passare degli
anni quella
vera prima o
poi viene a
galla.
Dopo
la prima
guerra
mondiale era
molto popolare
lo slogan “La
vittoria
mutilata”.
Oggi potrebbe
essere
sostituito con
quest’altro “La
storia
mutilata”.
Ripristiniamo
la verità
storica
completa e
quel giorno
tutti gli
italiani
celebreranno
il 25 aprile.
Tutti, ne sono
certo,
mancheranno
solo i
“trinariciuti
neri” cioè i
quattro gatti
che vanno a
Predappio per
comprare il
busto del
“mascellone”.