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Lettera aperta ai lettori inglesi


Il 27 luglio 2009 Giordano Bruno Guerri ha pubblicato nel suo blog un articolo con lo stesso titolo. Avrei voluto riportarlo qui ma, non sapendo se la legge sul copyright me lo consente, mi limito a riportare soltanto alcuni commenti all'articolo . Potete trovare l'articolo di Guerri a questo indirizzo:  

http://www.giordanobrunoguerri.it/gbgblog/default.htm


Anassimene ha commentato:

Io considero ancora Berlusconi anche un po’ meglio della padella rispetto alla brace in cui stavamo per cadere con la evoluzione della “cosa” e le sue successive apparenti mutazioni perchè ritengo tuttora che nulla di peggio sarebbe potuto accadere al nostro Paese. Proprio l’apparente crollo del comunismo aveva fatto abbassare le difese del mondo occidentale lasciando le mani libere alla sinistra proprio lì dove più forte era stata l’influenza del blocco sovietico, il ventre molle dell’occidente: l’Italia. Quindi se anche tutto ciò di negativo che si attribuisce a Berlusconi fosse vero, se davvero Travaglio avesse capito tutto ed avessero senso gli isterismi di Moretti, anche così Berlusconi sarebbe la padella e non la brace. Sarebbe come la storiella dei due pulcini sulla neve in pieno inverno, uno morì dal freddo, l’altro, preso in pieno dal “deposito” fisiologico di una mucca al pascolo, rimase sommerso e si sporcò le piume, ma rimase in vita. Questo se proprio vogliamo dar ragione ai detrattori….

1 Agosto 2009


Romano Badiali ha commentato:

Faccio una domanda ingenua, da impolitico quale sono: e se cominciassimo a liberarci dalle gabbie mentali che ci impediscono di vedere la realtà a 360 gradi perché accettiamo di restare prigionieri del “tifo” politico per questo o per quello? Finché accettiamo di restare su quel piano il meglio che possiamo aspettarci è la condizione del secondo pulcino immerso nel “deposito” fisiologico della mucca. Per quanto mi riguarda, confesso che non trovo esaltante quella prospettiva.

Non ho problemi a dire con linguaggio rozzo che ne ho le scatole piene del “meno peggio”, del “votare turandomi il naso” e del “altrimenti vincono gli altri”. Sono vecchio, ma ancora non mi rassegno alla realpolitik, specialmente se si riduce, come spesso accade qui da noi, al cosiddetto GIRELLISMO e al saccheggio delle risorse comuni per procurarsi il consenso attraverso la distribuzione sottobanco di favori e prebende.

E gli Inglesi? Potrei dire, sempre rozzamente: "E chi se ne frega!". Ma al di là delle polemichette giornalistiche e delle facili ritorsioni polemiche, non possiamo disconoscere il fatto che nell’ultima guerra loro hanno dimostrato di avere, come nazione, una TENUTA MORALE a fronte della quale noi Italiani abbiamo avuto il TUTTI A CASA, la fuga a Brindisi dei vertici dello Stato e l’ennesimo cambio di alleanze o VOLTAFACCIA che dir si voglia.

Questo per quanto riguarda il confronto INGLESI-ITALIANI. Per quanto riguarda invece le preoccupazioni per la democrazia in Italia, faccio una considerazione terra terra: ma è pensabile che - una volta inserito nella fitta rete di istituzioni integrate che formano la Comunità Europea - uno dei membri possa voltare le spalle alla democrazia? Non credo che qualcuno in possesso di un minimo di raziocinio possa pensarlo davvero. Già oggi l’80% delle leggi approvate dal nostro Parlamento non è altro che una pura e semplice ratifica delle raccomandazioni decise a Bruxelles!

3 Agosto 2009

 

 

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