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Gli ebrei a sorpresa: "Basta censurare il 'Mein Kampf' "


L'11 agosto 2009 Giordano Bruno Guerri ha pubblicato nel suo blog un articolo con lo stesso titolo. Avrei voluto riportarlo qui ma, non sapendo se la legge sul copyright me lo consente, mi limito a riportare soltanto il mio commento all'articolo. Potete trovare l'articolo di Guerri a questo indirizzo:  

http://www.giordanobrunoguerri.it/gbgblog/default.htm


Romano Badiali ha commentato:

La lettura del “Mein kampf” produce lo stesso effetto prodotto da un vaccino quindi ben venga la fine della censura per legge nei suoi confronti. Se “La mia battaglia” non fosse davvero un “mattone”, come lo giudicava Mussolini, bisognerebbe adottarla nelle scuole come libro di testo, naturalmente accompagnandola con i dovuti commenti critici e con la necessaria contestualizzazione storica. Sotto questo aspetto, a me è sembrato ottimo “Il Mein Kampf di Adolf Hitler. Le radici della barbarie nazista” della ”Kaos edizioni”, a cura di Giorgio Galli, 2002.

Fino ad oggi l’attenzione dei commentatori si è concentrata principalmente sull’autore del libro lasciando in secondo piano quello che secondo me rappresenta l’aspetto più importante del problema “nazismo“ cioè PERCHÉ e COME la massa del popolo tedesco abbia potuto lasciarsi conquistare dalle idee folli di Hitler. Per fortuna infatti le personalità come la sua sono rare nella storia. Invece i meccanismi “psicologici” che hanno reso possibile il “plagio” delle masse tedesche da parte del Führer sono ancora presenti e potrebbero riattivarsi in un futuro non auspicabile.

Continuiamo a ripeterci come un “mantra” tranquillizzante cheil POPOLO è SOVRANO, ma forse dimentichiamo troppo spesso che a volte il popolo può volere un HITLER.

27 Agosto 2009

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