Alla scoperta della borghesia
L'11 ottabre 2009 Giordano Bruno Guerri ha pubblicato nel suo blog un articolo con lo
stesso titolo. Avrei voluto riportarlo qui ma, non sapendo se la legge sul copyright me lo
consente, mi limito a riportare soltanto il mio commento e quello di alcuni altri lettori.
Potete trovare l'articolo di Guerri a questo indirizzo:
http://www.giordanobrunoguerri.it/gbgblog/default.htm
La borghesia è un non stato nel
senso che colui che ha il privilegio di essere borghese, spesso ripudia il suo staus. Chi
non è borghese tende invece a diventarlo per poi ricadere subito nella negazione.
È vero, borghese è oramai una definizione negativa come la maggior parte delle
classificazioni che vengono dal passato. Solo per citarne alcune comunista, fascista,
capitalista si usano quasi esclusivamente in accezione negativa.
Credo infine che la classe borghese non possa più definirsi tale in quanto mancano le
fondameta ideologiche. Chi è borghese oggi non è detto sia conservatore e
cattolico. Quella che è rimasta è la tendenza a non essere di parte al fine della
conservazione degli interessi.
11 Ottobre 2009
Stella (136) scrive:
Guerri non poteva trovare definizione più puntuale della borghesia pasciuta,
opportunista, scansafatiche anche se qualche volta
industriosa.
marat0neta (71) scrive:
sarebbe bello vedere qualche direrttore di giornale alzarsi la mattina alle 5 e armato di
cazzuola andare a lavorare per guadagnare la pagnotta. Non li vedremo mai perchè fanno
parte dei furbi, di quelli che hanno pensato a come si poteva essere ricchi, senza curarsi
degli ideali e del prossimo. Poi ci fanno le prediche sulla fame nel mondo e
sullaccoglienza di quelle persone che loro, in privato, scansano, o alla peggio,
assumono come schiavetti. Gli ideali sono dei gonzi, di quelli come noi che si spaccano la
schiena per qualche centianaio di euro al mese.Quegli altri, i furbi, il mio stuipendio se
lo spendono in bibite quando vanno in vacanza. Credo che stia arrivando lora del
ripristino dei ruoli o almeno ci sono segnali che dicono questo. Scendete dal predellino,
siete arrivati al capolinea, voi e i vostri compari. Scendete, prima che vi tolgano lo
sgabello e vi facciano cadere.
Sylvia Mayer (8501) scrive:
La borghesia è anche quella classe che, se la sfrucugli troppo, tira fulminei calci in
faccia peggio che un cavallo o un mulo incazzati. La borghesia, finché la lasci stare,
finché non ledi troppo il suo benessere e la tranquillità del suo tran tran di vita,
tace acconsentendo a tutto.E finché le cose stanno così, il vento può tirare da
qualsiasi parte, ed essa sta al vento. Ritiene di non doversi interessare più di tanto
alla politica, a quel che succede e soprattutto a quel che potrebbe succedere. Che
potrebbe succedere, in negativo, anche ad essa. Fintanto che non viene toccata seriamente.
Allora reagisce, di solito male. Sono convinta che è con questo spirito del
chissenefrega, eventualmente si vedrà, che certi borghesi doggi, specie
al Nord che della borghesia è la culla, continuano ad avere un rapporto privilegiato con
i loro giornali storici Corsera e Stampa, per pura abitudine (la borghesia è
abitudinaria), senza pensarci su tanto. Oggi a sinistra, domani a
destra, purchenulla cambi.
lepanto (352) scrive:
topo_gigio, vorrei correggerti. Guarda che a vestire Prada sono solo i fruttivendoli ed i
macellai arricchiti, oltre alla moglie di DAlema.
topo_gigio (14) scrive:
La borghesia di oggi è la nuova padronanza. Non lavora ma incassa
e quando non riesce lo fa con la legge (magistratura). È ignorante,
presuntuosa anche se veste Prada. Vive e alloggia altrettanto di lusso e sconfessa o vieta
quelli che non sono nellelenco (come tipi diversamente abili) e tentano di adattarsi
alla stregua. La borghesia dei nostri tempi è una porcheria tinteggiata di
rosso che sincupisce o schiarisce a seconda degli interessi. O ero troppo piccolo da
capire oppure ne ho avuto una sensazione errata. Fatto sta che,secondo me, oggi ha paura
di essere livellata non dal comunismo, che lha omologata, ma dai
conservatori che ricordando preferiscono mettere ordine rimescolando le carte.
E son dolori!
rbluke (488) scrive:
Lequivoco nasce dal fatto che molti compagni ce lhanno
fatta. A forza di lottare sono arrivati nei posti giusti, insomma, hanno fatto
i quattrini, hanno il suv, la seconda casa e mandano i figli a studiare ovunque fuorchè
nella (da loro) disastrata scuola pubblica. Sono quindi assolutamente indistinguibili dai
borghesi che volevano mandare al rogo. Vecchia piccola borghesia, per piccina
che tu sia, non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia
cantavano. Poveracci!
ilproletario (31) scrive:
Il Borghese si è distinto durante la Rivoluzione francese essendo un
moderato rispetto al popolino barricadero e caciarone che vivacchiava ai piedi
della ghigliottina. È colui che nel casino attuale legge almeno due quotidiani e di ogni
notizia si forma una propria idea, spesso diversa dai due giornali. È colui lavora e
pensa a lavorare chiedendo di poterlo fare tranquillamente per tutta la vita e che, fra
Vischi e Prodi, sceglie il male minore e chiude un occhio su cosa avviene dopo le ventidue
in casa daltri. È colui che spera di poter lasciare lo stesso mondo a figli e
nipoti, anche se non vede in giro uomini politici veri ma solo dilettanti praticanti che,
leoninamente, fanno uno a te ed uno a me.
Biri107 (971) scrive:
Permane quindi la definizione di classe media e la distinzione con le classi
popolari o con chiunque non debba svolgere un lavoro manuale. Il
punto però è che laccesso allamiddle class di vasti strati di quella
che un tempo negli anni 50 e 60 - era
classe operaia e contadina (penso per es. agli statali) ha portato nella buona
borghesia di una volta la loro ignoranza e la loro appartenenza ideologica alla
sinistra. Abbiamo così una borghesia che lavora e produce, e
una borghesia impiegatizia da welfare state, assistita e assistenziale, tronfia, schierata
e consapevole solo dei suoi diritti. E le classi
popolari? Quelle lavorano, e da tempo ormai stanno a destra.
tzoia1 (580) scrive:
lo spunto delle ultime tre righe di GBG per definire la borghesia moderna, lo trovo
riduttivo rispetto al resto dellarticolo. Sembra che i borghesi non lavorino e
speculino sulle idee. In realtà penso sia esattamente il contrario; ritengo la borghesia
il fulcro virtuale, il centro di convergneza non scritto delle ambizioni sociali dei
lavoratori moderati (bene quindi middle, medi, italiano
medio, uomo qualunque). Per questo è dinamica, non attaccata ad
ideologie pregresse, semmai progressiste; non è una casta chiusa, tutti possono entrane
ed uscirne , quando ne condividono i valori: come direbbe lassessore alle varie ed
eventuali: fatti, non pugnette. Sta sul pezzo e non ne parla nei salotti, che
invece vivono della sua luce riflessa, con disprezzo snobbistico.
mar.te (22) scrive:
La definizione finale di GBG è condivisibile soltanto in parte
poichè chi ha tempo da dedicare a queste faccende non è soltanto uno che non deve tirare
a campare, ma è anche intellettualmente capace di muoversi nei meandri di una società
complessa come quella in cui viviamo, così come ha la voglia per farlo.
Apprezzabile tuttavia e assai condivisibile tutto larticolo soprattutto per quanto
concerne lanalisi di questa sinistra che non sa più guardare
alla società in cui vive con occhi capaci di vederne i cambiamenti. Sono loro i veri
conservatori imborghesiti intellettualmente, secondo il loro concetto
insultante di borghesia che ci hanno scagliato addosso dal '68 in qua. È ora di
insegnar loro a vedere, oltre che a guardare.
#10 Giorgio Rubiu (1304) - lettore il 11.10.09 alle ore 12:15 scrive:
Il termine borghese è ampio e vario. Nasce, come il Dott. Guerri ci ricorda,
nel Quattrocento per indicare gli abitanti del borgo che, allora era la città
sorgente intorno al Palazzo e che, con lerezione di mura difensive di cinta, si
trovarono ad esserne inglobati. Era un termine che li distingueva da chi non abitava in
città (il contado ed i reietti) ma non implicava, necessariamente, il benessere
finaziario. Un soldato che non indossi ununiforme è, per definizione, in borghese.
Cioè, fuori servizio e, conseguentemente, un semplice cittadino. Disprezzare
la borghesia perchè, attraverso laboriosità e dedizione, è riuscita ad elevarsi ad una
maggiore tranquillità economica, non è giusto. I pensionati che vivono con 500 al
mese, non sono meno borghesi di chi ha bottega, impiego o professione. Sono solo meno
abbienti. Ma borghesi sono,e rimangono tali.
miradoc (858) scrive:
Sempre arguto e storicamente ineccepibile, Giordano Bruno, ma non
credo di poter condividere la definizione attuale. Ho sempre invece creduto che senza il duro lavoro, limpegno quotidiano e la capacità di
comprendere il mondo che ci circonda, manchi lessenza stessa del borghese,
luomo che si insedia in un borgo strutturato e multifunzionale, per fare
la sua parte. La definizione semmai si attaglia a coloro che vivono
di rendita, reale o di posizione, e non hanno lassillo quotidiano della gazzella o
del leone.
ban1 (11) scrive:
Il borghese oggi è colui che tende e tenderà costantemente nel tempo a comportamenti
mirati alla diminuzione dellingerenza statale in tutti i campi.
È questo stato il suo avversario principale. È lo stato ed il suo apparato che col
tempo devono progressivamente fare un passo indietro. Quando si parla di libertà,
condizione necessaria perchè la borghesia soppravviva, non ci si rende conto che, oggi,
il maggior prevaricatore è lo Stato: con le sue troppe leggi, con il suo apparato
mastodontico, con una macchina fiscale assurda famelica e punitiva, con una burocrazia non
degna di un libero mercato.
telemaco1947 (476) scrive:
La borghesia è la spina dorsale del mondo, sono le persone serie
che mantengono i buffoni. La borghesia è il buon padre di famiglia che pensa a
tutti i figli anche a quelli più scapestrati. Io mi considero
borghese e sono orgoglioso di esserlo.
microalfa (30) scrive:
Dott. Guerri, del borghese ha dato una eccezionale definizione Sergio Ricossa,
molti anni fa e sempre attuale. Penso valga la pena rileggerla o, per chi non la
conoscesse, leggerla attentamente. È un testo che sicuramente fa riflettere,
lattuale borghesia monca di entusiasmo, di modelli e di idee.
11 Ottobre 2009
Solo la borghesia ha dimostrato che cosa lattività umana può produrre. Essa ha realizzato meraviglie ben diverse dalle piramidi egizie, dagli acquedotti romani e dalle cattedrali gotiche, si è lanciata in ben altre avventure che non le migrazioni dei popoli e le crociate.
Calma e gesso. Non lho detto io ma il grande Carletto con barba e baffi. Ho riportato la citazione perché mette bene in luce quella che seconde me è la principale dote posseduta dalla borghesia "vera", lunica che possa giustificare da un punto di vista etico il maggiore benessere materiale di cui godono i borghesi veri.
Di solito si sottolineano altre doti del borghese come la capacità di lavorare sodo e lattitudine al risparmio, ma queste sono doti possedute anche da altre classi sociali perciò da sole non distinguono il borghese.
Le doti più tipiche del borghese, invece, sono quelle che lo rendono INSOSTITUIBILE, quelle che sono state colpevolmente ignorate dai pianificatori di ogni colore:
INVENTIVA
Capacità di ORGANIZZARE
Amore per il RISCHIO d'impresa
Se non si considerano adeguatamente queste doti si finisce per scambiare il lavoro del borghese con il lavoro puro e semplice, anche duro, che però è tuttaltra cosa. Se si commette questo errore si è portati a credere, per esempio, che il boom economico dellItalia del secondo dopoguerra è da attribuire ai meridionali che emigravano al nord con la valigia di cartone legata con lo spago. Quante volte abbiamo sentito ripetere questa sciocchezza che nessuno si azzarda mai a contestare perché la demagogia esige sempre il suo bravo tributo!
Molte delle difficoltà che si incontrano nel tentativo di definire la borghesia scomparirebbero se ci si limitasse a considerare borghese solo chi possiede le tre doti che ho elencato sopra. Se esse mancano, infatti, non è più di borghese che possiamo parlare, ma di benestante, di abbiente, di agiato o di qualunque altro sinonimo di questo tipo.
So che nel linguaggio quotidiano si definisce borghese chiunque possa permettersi una vita agiata anche senza possedere le tre capacità di INVENTARE-ORGANIZZARE-RISCHIARE, ma facendolo si complica maledettamente il discorso e soprattutto diventa difficile distinguere i legittimi possessori di ricchezza dai FURBI e dai volgari profittatori.
13 Ottobre 2009