I sogni e le interpretazioni da me proposte

  ( sogni nn. 76 -100 )

 

Sogno n. 76

Mi trovo su un'isola con mia madre. Sono in preda all'angoscia perché sento che sta per verificarsi un'eruzione vulcanica terribile.

Un intensissimo rapporto di amore-odio lega questo giovane alla propria madre. A livello consapevole lui sa di avere con lei un rapporto conflittuale ma ignora fino a che punto arrivi l'intensità della sua pulsione aggressiva verso di lei.
Questo sogno fa capire all'analista che dovrà agire sul "freno" altrimenti il paziente rischia di essere sopraffatto dalle emozioni che stanno emergendo. In questi casi, tuttavia, il rischio più probabile, se non si frena, non è questo ma quello rappresentato dall'interruzione non concordata della terapia da parte il paziente.


Sogno n. 77

C'era un gioco nuovo, ci si lanciava di corsa contro una tavola verticale con il pugno chiuso e il braccio teso in avanti. Il gioco consisteva nell'arrivare velocemente il più vicino possibile alla tavola ma senza toccarla. Io ci riuscivo bene.

Qui vediamo espresso un problema di gestione della propria "grintosità".  Nella vita reale, infatti, il sognatore evita molto spesso di arrivare alla fase conclusiva delle operazioni che intraprende. Arriva lì lì ma si arresta all'ultimo momento. Investe molte energie nel tentativo di realizzare i suoi progetti ma si arresta proprio nella fase finale, nel momento in cui potrebbe "vendemmiare". Perfino nel dare la mano parte con decisione ma, al dunque, evita di stringerla con energia.

Le ragioni di questo comportamento ancora non sono emerse. Per conoscerle bisognerà aspettare altri sogni. Potremmo fare parecchie ipotesi ma queste, senza il sostegno "concreto" di qualche sogno, non sarebbero di nessuna utilità per il paziente, per aiutarlo a cambiare.


Sogno n. 78

Vado al  Monte di pietà. Conosco la strada ma faccio finta di ignorarla per non fare brutta figura. Ci sono due scale, una a destra interrotta per delle riparazioni e una a sinistra. Un inserviente mi accompagna su quest'ultima che, però, al dunque si rivela non essere una scala ma un passaggio intricatissimo dove si incontrano continui ostacoli che costringono a zigzagare. Alla fine bisogna calarsi con una corda e in ultimo, poiché questa non arriva fino in fondo, bisogna proprio saltare.
Io dico al mio accompagnatore di scendere per primo poiché lui ha una corda più grossa della mia, pertanto potrà passarmela una volta arrivato giù. Arriva un'altra persona ed io cerco di farla scendere prima di me. Tergiverso, trovo mille scuse, ho paura di scendere.
Dico all'altra persona: "E' strano quanti pretesti siamo capaci di trovare quando abbiamo paura di qualcosa".

Il Monte di pietà esprime lo stato di bisogno in cui si trova la sognatrice, bisogno d'aiuto. Per procurarselo è costretta a fare una cosa di cui si vergogna e che la umilia doppiamente: deve servirsi delle "cose di famiglia" (i fatti intimi) e  deve far vedere agli altri che non è capace di farcela "da sola", con le proprie capacità, come le hanno insegnato bisogna fare nella vita.
La destra è la direzione della coscienza, la sinistra quella dell'inconscio e lei si dirige da quella parte. E' quello che sta facendo grazie all'analisi.
Chi mi ha seguito fin qui oramai sa cosa significa il resto del sogno, è la resistenza che incontriamo quando decidiamo di entrare nel profondo di noi stessi, nell'inconscio. I dettagli di questa parte del sogno sono così eloquenti che non riuscirei a spiegarli meglio di quanto non abbia fatto il sogno stesso. Da notare il crescendo di difficoltà mano a mano che lei procede: prima è una scala, poi un passaggio intricatissimo e con ostacoli continui, bisogna zigzagare e infine calarsi lungo una corda che non arriva nemmeno fino in fondo, per cui si rende necessario addirittura un salto. Quest'ultimo rappresenta il massimo di assenza di sostegno-sicurezza e il massimo prevalere di una forza cieca che ci tira verso il basso (la gravità). E il basso è sempre associato a qualcosa di negativo: "basso istinto" in contrapposizione a "sentimento elevato".
L'inserviente è l'analista nel suo ruolo di accompagnatore che rassicura in quanto può andare avanti e in quanto possiede mezzi di discesa più solidi (corda più grossa). L'altra persona probabilmente è un altro paziente.
Quello che il sogno non dice è che "laggiù", invece,  si trovano cose preziose, indispensabili per vivere meglio. Ma questo lo si scopre in una fase successiva dell'analisi, lo abbiamo visto in altri sogni.


Sogno n. 79

Sto facendo la mia seduta ma ci sono altre persone, due uomini e due donne. L'analista parla con loro, allora io mi secco perché lui sta sprecando il tempo che appartiene a me e mi toglie la sua attenzione. Lo minaccio dicendo: "Se continui così, io non vengo più ! " e mi aspetto le sue scuse che, però, non arrivano.

Qui vediamo la rivalità-gelosia che spesso caratterizza i rapporti tra fratelli e sorelle. L'analista è assimilato al padre e gli altri pazienti sono assimilati agli altri figli del padre. Vorremmo tutta l'attenzione dei genitori concentrata soltanto su di noi. Quando questo non avviene, o ci sembra non avvenire, si scatena la reazione di gelosia-rabbia che, tuttavia, non viene mai percepita a livello cosciente. Il sogno rimedia a questa lacuna e ci consente di elaborare e superare questi sentimenti disapprovati dalla coscienza.
A volte la rimozione di questi sentimenti disapprovati è così totale che la loro energia si riversa sulla polarità opposta e la alimenta fino a renderla ipertrofica, patologica. Allora compaiono quelle forme di attaccamento-amore eccessivo e morboso che risultano subito evidenti agli occhi degli altri.

E' bene che io precisi che non ho mai sottratto neanche un secondo al tempo che apparteneva alla persona che ha fatto questo sogno. Ciononostante...... 
E' difficile essere genitori !


 Sogno n. 80

Mi trovavo dentro una caverna che era in comunicazione con il mare. Il pavimento si trovava ad un livello tale che l'acqua del mare entrava ma restava ad un livello molto basso, tanto che io ci camminavo dentro tranquillamente. Avevo il desiderio fortissimo di uscire dalla caverna per andare ad esplorare il mare aperto che stava là fuori ma non lo facevo e restavo dove l'acqua era bassa.

In questo caso il mare rappresenta il mondo esterno sconosciuto che da un lato attira e incuriosisce e dall'altro intimorisce e respinge.
La caverna con l'acqua bassa è il mondo già conosciuto che protegge e fa sentire sicuri ma che, in cambio, richiede un prezzo altissimo da pagare, quello che consiste nel restare pulcini cioè condannati a restare sotto le ali della chioccia.
Il sognatore vorrebbe diventare adulto ma in lui prevale il timore del nuovo, del mare aperto, dell'acqua alta quindi si condanna a restare immaturo. Ma non se ne rende conto. Allora interviene la funzione integratrice del sogno il quale invia all'interessato una fotografia fedele della situazione in modo che lui possa rendersi conto di quale comportamento sta mettendo in atto.
Possiamo dire che i sogni forniscono quelle informazioni che normalmente sfuggono alla coscienza. La loro utilità consiste appunto in questo. Sappiamo tutti che è possibile fare le scelte appropriate solo quando si hanno a disposizione tutte le informazioni necessarie per avere un quadro completo della situazione.


Sogno n. 81

Il padre del mio ragazzo mi porta in regalo un cesto di melegrane. Io ne prendo tre che sono bianche cioè non mature mentre quella che mi sceglie lui è bella rossa. Quando me ne accorgo cerco di raggiungerlo ma non ci riesco perché lui è già lontano.

Questa donna, nella sua vita, ha avuto tre partners.
Il frutto del melograno è pieno di SEMI, pertanto si presta bene ad essere un simbolo della fecondità.
Il padre del ragazzo potrebbe essere una forma mascherata del padre della donna.
Se questa ipotesi fosse esatta (per questo ho usato il condizionale) questo sogno rappresenterebbe, in forma molto poetica, un complesso di Edipo che comincia ad emergere solo adesso e che, proprio per questo, ha bisogno di ricorrere al massimo della mimetizzazione.
I tre partners avuti  fino a questo momento sono BIANCHI-IMMATURI-INSIPIDI.
Il rapporto VERO-MATURO-PROFUMATO è solo quello con il padre il quale, però, non c'è più.


Sogno n. 82

Cado ed ho il timore che la caduta abbia provocato la rottura del mio anello, invece mi accorgo che è diventato più bello di prima perché adesso è formato di pezzi che sono snodabili, non è più rigido come prima. Provo un grande sollievo.

L'anello è un simbolo della femminilità, sia in senso lato che in senso anatomico. Nell'anello, infatti, si infila il dito che è un simbolo fallico evidente.
La sognatrice stessa ha fatto questa associazione:  CADUTA = Sessualità-Peccato.
In questo caso, per fortuna, il rapporto sessuale reale ha dissolto questa associazione ma non va sempre così bene. A volte, a rapporto consumato, scattano forti sensi di colpa oppure ci si astiene scrupolosamente dall'avere rapporti sessuali.


Sogno n. 83

Metto in funzione la lavatrice ma si apre lo sportello e l'acqua inonda la cucina. Mi dispiace ma penso anche che è una fortuna che non abbia inondato pure gli altri pavimenti della casa.

Tutto quello che si riferisce all'operazione del "lavare" è riconducibile alla psicoterapia in quanto questa viene vissuta proprio come uno sbarazzarsi dallo "sporco" che sentiamo di avere dentro.
Una volta deciso di compiere questa operazione, sorge il timore che ne possano derivare conseguenze spiacevoli, cioè il timore che la cosa possa superare i confini ben precisi entro i quali vorremmo si mantenesse (la lavatrice, i tubi di scarico, ecc.).
In questo caso, tale timore è ancora gestibile in quanto la conseguenza spiacevole, direi "sporcante", è limitata alla sola cucina. Il resto della casa (personalità) è salvo.
L'elemento che sporca è l'acqua cioè le emozioni che emergono nel corso della terapia-lavatrice.
Potremmo aggiungere che la scena si svolge in CUCINA cioè la stanza della casa che era il regno della MADRE (la sognatrice non appartiene alle ultime generazioni) pertanto possiamo presumere che questo SPORCO sia in qualche modo collegabile alle emozioni da lei provate per la madre.
Nel seguito dell'analisi, infatti, lei ricordò il pensiero che le attraversò la mente il giorno dei funerali della madre:   " Finalmente sono io la protagonista! ". E' facile immaginare quali sensi di colpa (lo "sporco") abbia potuto scatenare questo pensiero.


   Sogno n. 84

Navigo su un gommone lungo la via che conduce all'ufficio del mio ex marito. Sono sola ed ho paura di non saper guidare il gommone dal momento che non l'ho mai fatto prima, però vado avanti lo stesso.

Non è la prima volta che incontriamo questo timore di non riuscire a GUIDARE le emozioni ma riferisco ugualmente questo sogno per dare un saggio della inesauribile fantasia del nostro inconscio. In seguito ne riferirò anche altri, sempre con lo stesso scopo.

In questo caso le emozioni (acqua) destano dei timori ma la situazione della sognatrice non è proprio drammatica in quanto lei riesce a stare ancora a galla. Si tratta del suo rapporto con l'ex marito, che solo adesso viene riesaminato. Il lato positivo è rappresentato dal fatto che lei non fugge ma va avanti lo stesso.


Sogno n. 85

Volevo cambiare le lenti dei miei occhiali ma in seguito mi accorgevo che questo non era sufficiente in quanto era da cambiare anche la montatura. Infatti era arrugginita, pesante, insomma inservibile.

La persona che ha fatto questo sogno si rende conto che il suo modo di vedere il mondo, le cose e gli uomini ha bisogno di essere modificato. All'inizio pensa che sia sufficiente un revisione parziale. Dopo, invece, capisce che questo non basta, è necessario cambiare proprio tutto, a cominciare dalle strutture portanti (montatura) della sua filosofia di vita. I tre aggettivi usati per descrivere la montatura rendono perfettamente l'idea: arrugginita, pesante, inservibile.

Voglio aggiungere una considerazione: quando si dice che l'inconscio possiede una sua intelligenza che spesso è superiore a quella che usiamo a livello cosciente, ci si riferisce alla capacità che esso possiede di vedere aspetti della nostra personalità che sfuggono del tutto alla seconda intelligenza. Questo sogno ne è la prova evidente: la persona in questione avrebbe rifiutato in modo deciso ogni mio tentativo di mostrarle che c'era qualcosa da cambiare nel suo modo di vedere le cose. Lo avrebbe rifiutato perché a livello cosciente era convintissima di avere le idee GIUSTE su tutto. A livello inconscio, invece, si rendeva conto che non era vero e che nella sua filosofia di vita c'era da rivedere un po' tutto.

Quando dall'inconscio arrivano messaggi di questo tipo è difficile continuare ad opporsi a lungo, è difficile dire: "Non è vero, io non sono fatto così ! ".

E' facile rifiutare una valutazione del nostro comportamento fatta da altre persone. Meno facile rifiutare una valutazione che proviene dal nostro stesso interno. Uno dei vantaggi del lavoro fatto con i sogni consiste proprio in questo.


Sogno n. 86

Sto guidando la mia auto e mi rendo conto che sul sedile destro c'è un WC pieno di escrementi e con il coperchio alzato. Penso che possano dare fastidio agli altri, allora abbasso il coperchio ma non riesco a coprire tutto, qualcosa resta fuori. Sono delle ossa.

Questa persona gira per il mondo con la sensazione di avere dentro di sé delle cose molto sporche, addirittura delle ossa cioè dei contenuti riconducibili a pulsioni aggressive, di morte.

Non si preoccupa di farle sparire visto che a lei non creano problemi. Però le percepisce pur sempre come escrementi e non come.... violette di Parma. Il massimo sforzo da lei compiuto consiste nel cercare di nasconderle alla vista degli altri. Non si preannuncia un'analisi facile.... !


 Sogno n. 87

Le finestre di casa mia sono chiuse da inferriate ma un cane entra lo stesso e mi spaventa. Io lo caccio ma ne entrano altri, parecchi ed io non so più su quale fronte combattere. Poi, però, entrano altri animali di vario tipo e sono tutti bardati a festa, allora comincio a capire che non sono ostili. Entra anche un cammello tutto coperto di bianco che mi offre la zampa in segno di pace ed io gliela prendo.

Paura iniziale delle emozioni con conseguente barricamento per difendersi da loro. In seguito, però, si scopre che non c'è motivo di averne timore, anzi è addirittura una festa !

Ancora una volta, ecco una sintesi perfetta del lavoro che viene compiuto in una analisi, con la posizione dalla quale si parte e quella alla quale si arriva al termine.


Sogno n. 88

Ero nell'appartamento in cui abitavo da piccolo. Lo avevo liberato cacciando via qualcuno. Il concetto essenziale era che finalmente era mio, senza influenze estranee.
Mi pare che con me ci fosse una donna ma lei comunque non aveva importanza, ero io che decidevo. Sistemavo la sua camera da letto. Pensavo a come sistemare la libreria. Adesso avrei potuto sistemarla bene, senza il mio letto che c'era stato fino a quel momento, solo la libreria. Avendo la piena disponibilità dell'appartamento avrei potuto metterla nell'ultima stanza, dove era il salotto. Vedevo le stanze vuote, potevo riempirle come volevo io.

Il sognatore mi ha portato questo sogno scritto su un foglio e commentato  in questo modo, maiuscole, grassetto e sottolineato compresi:

" MI E' PIACIUTO !  COMINCIA LA MIA VITA ! "

E' evidente il compiacimento per avere finalmente raggiunto l'autonomia e la capacità di organizzare la sua vita sulla base dei propri bisogni-gusti-preferenze, senza subire condizionamenti esterni. La soddisfazione è così grande che il sognatore non smette di ripetere lo stesso concetto che gli torna di continuo alla mente, come se fosse in preda ad un'euforia incontenibile:

In pratica, tutto il sogno è una variazione continua sullo stesso tema. Tutt'al più si potrebbe obiettare che il legittimo compiacimento per la libertà appena conquistata sconfina nell'indifferenza per la personalità della donna che è con lui ma bisogna mettersi nei panni del sognatore che è stato per tutta la vita sotto l'influenza dominante della madre e di altre figure femminili della sua famiglia.
In questi casi c'è da aspettarsi, in una prima fase, una reazione eccessiva nella direzione opposta: è l'effetto della novità, è l'ebbrezza dello schiavo che ha appena conquistato la libertà.

Molte volte mi sono sentito dire, ed anche voi avrete sentito dire: "La psicoterapia fa diventare DIPENDENTI dall'analista". Questo sogno risponde molto efficacemente alla suddetta, frequentissima obiezione dimostrando che il punto di approdo della psicoterapia si trova nella direzione opposta rispetto a quella immaginata e temuta.


Sogno n. 89

Andavo a cavallo ma lo facevo in un modo stranissimo, ero seduta al contrario, girata all'indietro cioè guardavo dalla parte della coda !

Ecco un altro caso in cui si deve prendere atto che molto spesso l'inconscio vede meglio, vede prima e di più rispetto alla coscienza:  da sveglia, questa sognatrice era molto convinta di avere le idee giuste rispetto alla vita e al mondo. Il suo inconscio, invece, le manda a dire che non è vero, che lei vive guardando solo al passato (la coda, cioè quello che sta dietro) che pertanto la condiziona in modo pressoché totale.
Si può ben immaginare quanto possa essere inadeguato questo modo di vivere senza guardare al presente (ciò che sta attorno) e nemmeno al futuro (ciò che sta davanti). Se tutta la nostra attenzione e tutte le nostre energie sono calamitate dal passato, finiamo per non vedere più dove ci troviamo e dove stiamo andando, con tutte le conseguenze negative che questo strano comportamento implica.

Allora, se è vero che molto spesso l'inconscio vede meglio, prima e di più rispetto alla coscienza, perché di solito rinunciamo a questa risorsa preziosa ed utilissima ?
Una delle possibili risposte a questo interrogativo è contenuta nei prossimi tre sogni.


Sogno n. 90

Salivo in ascensore e spingevo il bottone n. 4 ma mi ritrovavo al 7° piano. Poi spingevo il 9 e mi ritrovavo al 2° piano. La cosa si ripeteva parecchie volte e, alla fine, io mi arrabbiavo.

Ho già avuto modo di dire che l'ascensore simboleggia la comunicazione tra coscienza e inconscio perché collega il sopra (coscienza) con il sotto (inconscio).
Questo sogno è indicativo della seconda fase che caratterizza il nostro rapporto con l'inconscio. La prima fase è rappresentata dal rifiuto di ammetterne l'esistenza oppure dal rifiuto di entrarci in contatto perché mette paura o perché viene percepito come sporco.
Nella seconda fase ci arrendiamo di fronte all'evidenza che lui c'è ma nei suoi confronti assumiamo quasi sempre l'atteggiamento che i colonialisti una volta avevano verso i colonizzati cioè l'atteggiamento di chi si considera civilizzato nei confronti del selvaggio, con l'inevitabile senso di superiorità che ne deriva. Si dà per ovvio e scontato che a comandare debba essere la coscienza, l'inconscio deve limitarsi ad eseguire gli ordini. Questo atteggiamento è ben rappresentato dalla sognatrice che si aspetta che l'ascensore la porti ai piani che LEI ha scelto.
Possiamo metterla anche in questo modo: in questa fase crediamo di poter "programmare" il contatto con l'inconscio, vale a dire di poter fare in modo che questo contatto si realizzi secondo le modalità fissate-scelte dalla coscienza; siamo convinti che possa e debba essere la coscienza a "condurre il gioco".
Quando scopriamo, invece, che si tratta di una comunicazione che non si lascia programmare dalla coscienza, ci arrabbiamo e così corriamo il rischio di perdere ogni interesse per questo ascensore che non esegue i comandi impartiti con i pulsanti.


 Sogno n. 91

Prendo l'ascensore ma mi accorgo che la pulsantiera è inservibile perché è stata divelta per metà ed ha tutti i fili aggrovigliati o staccati che fanno scintille.

Per l'interpretazione, vedere il sogno precedente. Qui c'è un elemento in più rispetto all'altro, c'è anche la sensazione del pericolo potenziale (le scintille) che là mancava.


Sogno n. 92

In ascensore avevo premuto il pulsante 3 ma, arrivato a quel piano, l'ascensore non si fermava e continuava a salire aumentando progressivamente la velocità fino a che, arrivato al tetto, lo sfondava come un proiettile.

I tre sogni precedenti sono di tre persone diverse e vanno visti come un crescendo di paura-chiusura-rifiuto nei confronti dell'inconscio: nel n° 90 ci sono solo il disappunto e la rabbia; nel n° 91 compare la sensazione del pericolo ma questo è ancora potenziale, per non essere colpiti basta astenersi dal premere i pulsanti; nel n° 92 invece il pericolo è già in atto e, per di più, si tratta di un pericolo ben più serio del semplice prendere la scossa.
In quest'ultimo caso c'è addirittura la paura che l'emergere dei contenuti inconsci possa provocare la pazzia (sfondamento del tetto-coscienza).

Per l'analista questo è un segnale inequivocabile: prudenza, prudenza, prudenza; rafforzare adeguatamente le componenti della coscienza e dell'io prima di mettere mano ai contenuti inconsci.


Sogno n. 93


Prima di fare il sogno che racconto qui sotto, avevo visto un film in TV in cui il protagonista, da piccolo, era stato aggressivo nei confronti del fratello. Ecco il sogno.

Dico a qualcuno che l'interpretazione dei sogni è importantissima e cerco di rendere più convincente la mia affermazione portando l'esempio di un film in cui uno psicologo salva una persona dall'accusa di omicidio interpretandone un sogno.


Il film visto nello stato di veglia parlava di un bambino aggressivo verso il fratello.
Nel film di cui si parla nel sogno una persona è accusata di omicidio.
Basta mettere insieme i contenuti dei due sogni per ricavarne un quadro di questo tipo: la sognatrice, da piccola, era stata molto gelosa del fratello a causa delle premure e delle attenzioni che la madre gli dedicava e che lei considerava sottratte a se stessa. Questa gelosia aveva provocato in lei pulsioni aggressive nei confronti del fratello, al limite del desiderio di ucciderlo. Questa aggressività, a sua volta, aveva fatto nascere forti sensi di colpa.
Adesso, in analisi, la sognatrice si aspetta che l'analista la liberi dai sensi di colpa interpretando i suoi sogni.

Questa interpretazione potrà sembrare eccessiva, poco verosimile, ma solo agli occhi di chi non conosce o non ricorda le tempeste emotive che squassano l'animo dei bambini e che condizionano anche la vita da adulti se non vengono metabolizzate a dovere.

Nel sogno che segue possiamo vedere un altro esempio di queste tempeste.


Sogno n. 94


Ho sognato che a mia sorella era venuta, sul viso, una di quelle malattie della pelle che si manifestano con squame ed eruzioni schifose.
Ecco come la paziente, un poco alla volta, mi parlò di questa sorella: "Lei era sempre brava a scuola, io invece ero una frana e i miei genitori me lo rinfacciavano di continuo. Quando venivano a trovarci i parenti, tutti i loro complimenti erano per lei. Quando commettevo qualche marachella mi sbattevano sempre in faccia l'esempio di mia sorella che, invece, si comportava in modo irreprensibile. Come se tutto questo non fosse bastato, lei era (ed è) anche bella fisicamente".


Stando così le cose, possiamo meravigliarci se la sognatrice ha dato, nel sogno, libero sfogo alla sua gelosia vendicandosi di sua sorella in un modo che può sembrare addirittura crudele, cioè rendendola repellente proprio nel viso, la parte del corpo che più contribuisce alla bellezza di una persona ?

Da notare che le dichiarazioni dalle quali traspariva l'invidia e la gelosia erano sempre precedute e seguite da una marea di dichiarazioni d'affetto per la sorella: "Darei un occhio per lei. Farei qualsiasi cosa pur di non vederla soffrire. Siamo unitissime", ecc.

Probabilmente era anche vero ma in questi casi, di solito, scatta un meccanismo di compensazione che agisce , nella coppia di sentimenti amore-odio, ipertrofizzando la polarità "amore".

Anche di questo meccanismo porto un altro esempio nel sogno che segue.


Sogno n. 95


Ho sognato che dal palazzo in cui abito usciva un delinquente armato di coltello. Era diretto ad ammazzare papà.

Il ragazzo che ha fatto questo sogno viveva nel terrore continuo che potesse morire il padre (al quale era attaccatissimo), al punto che a volte si svegliava nel cuore della notte con la fronte imperlata di sudore, il cuore che batteva all'impazzata e la paura, apparentemente irragionevole, che il padre fosse morto.

Nei sogni, il palazzo in cui abitiamo rappresenta la nostra personalità, l'ho già detto, quindi il delinquente armato di coltello non era altro che un impulso aggressivo totale verso il padre, motivato da ragioni che in questa sede non è necessario approfondire in quanto è di altro che voglio parlare.

A questo punto voglio precisare che, durante un'analisi, le interpretazioni non vengono proposte con la stessa cruda sinteticità con la quale le presento qui, a voi. Bisogna essere capaci di diluirle senza però snaturarle, cioè senza far loro perdere l'efficacia.
Anche in questo campo, gli eccessi portano al fallimento: se si aspetta che il paziente arrivi ad interpretare i suoi sogni tutto da solo, l'analisi non finisce mai; se si cerca di forzare troppo i tempi, invece, anticipando le interpretazioni nel momento in cui il paziente non è ancora pronto per riceverle, egli interrompe l'analisi e fugge.


Sogno n. 96

Facevo parte di una squadra di calcio molto strana. Infatti stavamo giocando una partita ma ognuno di noi aveva una maglia di colore diverso e, soprattutto, invece di giocare uniti contro l'altra squadra, cercavamo di rubarci la palla l'un l'altro.

Sarebbe difficile trovare un'immagine più significativa di questa per esprimere la condizione interna dell'uomo che ha fatto questo sogno: le sue energie, anziché essere unite, concordi, cooperanti e tese all'affermazione nei confronti del mondo esterno, si esaurivano e si disperdevano nel conflitto interiore tra le varie parti in lotta tra di loro.

Può essere interessante aggiungere che la stessa persona, verso la fine dell'analisi, sognò di far parte di un drappello di soldati, tutti con la stessa divisa e animati da un grande spirito di corpo.

Come dire, passaggio dal conflitto interiore che brucia risorse e indebolisce, all'unione che fa la forza.


Sogno n. 97

Ero con qualcuno, forse delle donne, ed ero contento perché avevo accudito un neonato. Lo facevo vedere. Per un attimo avevo paura di averlo trascurato troppo ma, in realtà, scostavo le coperte che gli coprivano il viso e vedevo che stava bene. Mi rendevo anche conto che odorava di escrementi, infatti non lo avevo cambiato da un po' di tempo. Allora pensavo di pulirlo.

Il sogno è di un uomo quindi può essere interpretato sia come desiderio di soddisfare i propri impulsi "materni" sia come compiacimento per la nuova parte di sé nata da poco e che, pertanto, ha bisogno di cure particolari e continue.
Per un po' di tempo questa parte nuova era stata trascurata ("non lo avevo cambiato") ma adesso la persona in questione decide di cambiare atteggiamento.


Sogno n. 98

Sogno spesso fiumi in piena oppure gigantesche onde del mare. Ogni volta vengo spinto o trascinato nell'acqua ma riesco comunque ad uscirne indenne, quasi per miracolo.

Le emozioni che premono per entrare nel campo della coscienza sono molto forti e sono avvertite dalla coscienza stessa come un pericolo, un pericolo di essere travolta e sopraffatta. La situazione, comunque, non è delle peggiori in quanto, alla fine, il sognatore riesce ad uscirne sano e salvo, sia pure miracolosamente.


Sogno n. 99

Insieme con mio figlio avevamo deciso di andare a sparare un paio di colpi di pistola. Volevo fargli vedere come si faceva. Non volevo che si creasse allarme quindi pensavo di sparare solo un paio di colpi. Andavamo in un canalone boscoso, nascosto. Nonostante queste precauzioni avevo delle perplessità perché tutto intorno era terreno del Comune. Non ricordo bene ma mi pare che poi non sparassimo effettivamente.

Desiderio del padre di trasmettere al figlio la componente "grintosa-aggressiva" della virilità.
Questo desiderio, però, è frenato-bloccato dal timore delle possibili conseguenze negative prodotte dall'aggressività.

La grinta e l'aggressività rappresentano i due estremi di uno stesso continuum. Molto spesso la paura della propria aggressività finisce per inibire anche l'altro estremo, la grinta, e la persona che ha questo problema diventa incapace di affrontare la vita con decisione.


Sogno n. 100

Sto con il mio allenatore di sollevamento pesi. E' una persona molto autoritaria, non ammette repliche ai suoi ordini. Negli ultimi giorni mi ha dato degli esercizi molto duri da eseguire ed io ho paura di non farcela. Ho provato a spiegarglielo ma non ha voluto neanche ascoltarmi.
Più tardi mi trovo a casa sua e sto facendo la carina con lui, gli sto preparando anche una bella cenetta. Vedo che non è affatto dispiaciuto delle mie avances ed ha perso quella sua aria autoritaria. Forse ce la farò a farlo capitolare.

Per ammissione della stessa sognatrice, la personalità dell'allenatore è identica a quella di suo padre.
Per conquistare il suo amore, lei ha sempre adottato comportamenti tipicamente maschili (sollevamento pesi) visto che lui disprezza quelli femminili. Per esempio, considera puttane le donne che vanno dal parrucchiere o si mettono un rossetto dal colore troppo vistoso.
Oltre questo, nei confronti della figlia lui ha aspettative eccessive, pretende prestazioni di tipo maschile che implicano il possesso di forze che lei in realtà non possiede. Allora cerca di farglielo presente ma lui non sente ragione.

Nella seconda parte del sogno lei cambia tattica e in questo modo riesce dove prima aveva fallito, cioè riesce ad ammorbidirlo, perfino a sedurlo.
Le armi che lei pensa possano procurarle il successo fanno parte di quelle usate da sempre dalle donne per conquistare gli uomini, la gola e la seduzione.
Le femministe protesteranno di sicuro ma non posso farci niente, il sogno è questo.


 

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