I sogni e le interpretazioni da me proposte    

( sogni nn. 1 - 25 )  

PREMESSA :  forse vale la pena di ripetere che un'analisi non si esaurisce nella sola interpretazione dei sogni e che io non ho la pretesa di presentare l' INTERPRETAZIONE, quella unica e definitiva, che non esiste. Questo varrà specialmente nei confronti del materiale onirico che mi invierete voi e nei confronti del quale mi limiterò ad esporre le riflessioni che esso stimolerà nella mia mente. Non conoscendo niente del sognatore, infatti, potrò rilevare soltanto i contenuti di carattere universale cioè quelli comuni a tutti gli esseri umani. Per i sogni dei miei pazienti, invece, potrò essere più preciso e scendere nei dettagli dal momento che conosco il contesto di vita in cui ogni sogno è stato fatto.
In questo tipo di lavoro ho una certa "praticaccia" pluridecennale ed è solo questa la garanzia che posso offrire circa l'attendibilità di quanto andrò dicendo.

LEGENDA

Verde = Testo dei sogni.
Azzurro = Mie interpretazioni e mie risposte. 
Marrone = Vostre eventuali considerazioni.
 

 

Sogno n. 1

A casa mia c'è un delinquente che, forse, è anche drogato. Io voglio mandarlo via ma ho paura. Ciononostante lo raggiungo nella stanza in cui si trova. Si tratta della stanza in cui stavo quando ero molto piccolo e in cui attualmente lavoro.
Non ricordo i particolari ma la mia paura se ne va e comincio a parlarci. Ho la sensazione che lui cerchi di mantenere un contatto con me. Da parte mia, cerco di rassicurarlo circa il modo in cui lui potrà apparire all'esterno, agli occhi degli altri. Mi rendo conto che il suo viso non è né molto brutto né molto spaventoso. Tra le altre cose gli dico che resterò suo amico.

Questo sogno è ricchissimo di significati. Vediamoli uno per uno. La casa spesso è il simbolo della personalità del sognatore. Il delinquente rappresenta la nostra parte "cattiva", quella che infrange le regole ed è condannata dalla società. Il drogato aggiunge a questi significati quello dell'essere schiavo e del non potersi liberare. Il sognatore percepisce (attenzione: solo a livello inconscio) la presenza in sé di questa parte cattiva (attenzione: che "lui" giudica cattiva) e vorrebbe liberarsene ma ha paura. All'inizio dell'analisi sarebbe scappato ma ora, avendo accorciato le distanze tra la sua parte luminosa e quella oscura (attenzione: che "lui" percepisce come tali), riesce a superare questa paura. Il luogo in cui avviene l'incontro ci consente di localizzare nel tempo, cioè nell'infanzia,  la comparsa della parte oscura che, però, fa sentire la sua influenza negativa e disturbante anche nella vita presente, in particolare in quella lavorativa del sognatore. A questo punto del sogno la tensione si scioglie del tutto, il conflitto interiore scompare perché non c'è più la polarità avversativa, rifiutante. Ora vengono in primo piano le forze attrattive, quelle che cercano il contatto tra le parti che prima erano antagoniste. Quello che prima appariva brutto e spaventoso, ora viene visto con la sua vera faccia. Va anche notato che non si verifica una "fusione" livellatrice delle differenze, quella che porta alla morte entropica. Le due polarità restano distinte e separate, solo che ora esse si cercano per dialogare, per rassicurarsi l'un l'altra e, come se questo non bastasse, per dichiararsi addirittura amicizia. 
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Domanda che viene fatta spesso: "Chi ci può assicurare che la persona che ha fatto questo sogno non lo avrebbe fatto lo stesso anche se non avesse iniziato una psicoterapia?".

Risposta: "Io non posso fornire questa assicurazione e credo che non potrebbe farlo nessun altro. Mi limito a prendere atto che quel sogno è comparso in una persona che sta seguendo una psicoterapia e che quella stessa persona, in fasi precedenti dell'analisi, aveva fatto i due sogni che riporto qui sotto ( n.2 e n.3), di significato esattamente opposto a quello appena interpretato. Chi non è prevenuto non potrà negare un cambiamento che non è azzardato definire "evoluzione". Che, poi, il miglioramento sia da attribuire alla psicoterapia o meno, questo è solo materia di fede, quindi indimostrabile in via logica o sperimentale. Questo fatto, però, non mi turba più di tanto dal momento che mi considero un semplice meccanico che ripara qualche guasto qua e là. Non ho alcuna pretesa di scrivere un manuale di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI.


Sogno n. 2

C'era il pericolo del diavolo, del male e dei malefici, soprattutto per i bambini. Per difendersi bisognava tracciare delle croci dappertutto, sulle porte, sulle finestre e sulle aperture. Io le tracciavo di colore bianco. Passavo molto tempo in questa battaglia difensiva, con Satana sempre all' attacco o in agguato.
Mi chiedevo se era vita, quella trascorsa chiusi dentro casa, sempre a tracciare croci.

Questo sogno va letto insieme con il n.1 e con la relativa interpretazione. Considerazioni aggiuntive:

Qui si vede in azione il meccanismo della PROIEZIONE: il male viene localizzato all'esterno, nel Diavolo, anziché nel proprio interno, in certe emozioni-pulsioni. "Io sarei buono se non ci fosse quel tanghero a tentarmi!".
Compare la magia usata in funzione apotropaica.
Il colore BIANCO-BENE viene contrapposto al NERO-MALE-DIAVOLO.
Importantissimo: se mi passate il bisticcio di parole, nell'inconscio del sognatore c'è la consapevolezza che non è vita quella passata interamente all'interno di un bunker.
Comincia ad essere più chiaro, adesso, il significato del titolo della mia Home Page "La miniera d'oro dei sogni" ?


Sogno n. 3

Dovevo incontrare dei banditi ed era pericoloso. Per farlo dovevo scendere con un ascensore fino ad un piano molto sotterraneo.
Ricordo la sensazione che non ci fosse alcun contatto con la superficie. Forse qualcun altro era andato prima di me. Io mi accingevo a farlo.

Questo sogno va letto insieme con il n.1 e con la relativa interpretazione. Considerazioni aggiuntive:

L'ascensore compare spesso nei sogni come simbolo del collegamento SOPRA-SOTTO, CONSCIO-INCONSCIO. Più avanti vi racconterò dei sogni in cui l'ascensore ha anche altri significati, oltre questo.
L'inconscio è percepito come ancora molto lontano, profondo, pericoloso e senza contatti facili con la coscienza.
L'incontro con l'inconscio è sentito ancora come un "dovere", non come un desiderio, un' attrazione spontanea, una decisione convinta.
Per fortuna del sognatore, nonostante questo, l'incontro con l'inconscio sta ugualmente per verificarsi.


Sogno n. 4

Questo sogno l'ho fatto più di una volta.
Nel garage di casa mia c'è una porta nascosta che io oltrepasso contro il parere di tutti. Attraverso stanze molto buie e fredde, corridoi tortuosi e bassi. Salgo delle scale. Ci sono corridoi che, in fondo, nascondono stanze dove si può morire. Sui muri ci sono grate che nascondono pericoli ma non so quali. Salgo una scala addossata ad un muro poi attraverso una porticina ed entro in una stanza vecchia e piena di polvere dove non è mai entrato nessuno. Tutto è vecchio e polveroso.

Un sogno ricorrente smette di tornare solo quando abbiamo dipanato la matassa aggrovigliata che ne aveva determinato la comparsa.
Quando sentiamo (inconsciamente) che la nostra interiorità è sede di emozioni percepite come pericolose, ne sbarriamo l'accesso e dimentichiamo l'esistenza di quella dimensione. Ma è una soluzione che in realtà non risolve niente, anzi peggiora la situazione in quanto quelle emozioni cercano, e trovano, altre forme per esprimersi, vale a dire tutta la serie sterminata dei sintomi patologici.
Quando, grazie alla psicoterapia, torniamo in quegli ambienti interni, all'inizio li troviamo  tortuosi, vecchi e pieni di polvere in quanto non più frequentati da gran tempo. C'è ancora la sensazione di pericolo ma questa oramai non ci impedisce più l'esplorazione come faceva in precedenza.
Volutamente ho parlato di "sensazione" di pericolo perché, in realtà, un pericolo oggettivo non esiste (tranne casi rarissimi e statisticamente non significativi). Proviamo quella paura in modo così intenso perché la viviamo ancora con la stessa intensità con la quale l'abbiamo provata quando eravamo molto piccoli cioè deboli e vulnerabili. A quel tempo ne abbiamo bloccato la manifestazione e questo le ha impedito di fluire, scemare, esaurirsi. Adesso si tratta di rimettere in moto il processo che si era arrestato e di aiutare il paziente a prendere coscienza che gli anni sono passati e lui ora possiede risorse che non aveva da bambino. Ci vuole molto tempo per ottenere questo risultato, ma alla fine la perseveranza viene premiata e ci si riesce, come dimostra questo sogno. L' esplorazione viene iniziata contro il parere di tutti perché si tratta di prendere contatto con emozioni che la collettività giudica "cattive" e quindi condanna.

Bisogna anche dire che nell'infanzia la rimozione delle emozioni traumatizzanti ha anche una funzione benefica di protezione in quanto a quell'età la nostra struttura psichica è ancora debole, gracile e verrebbe sicuramente travolta da pulsioni troppo intense.
Si può aggiungere che, col procedere dell'esplorazione, gli elementi sgradevoli vanno attenuandosi sempre più fino a scomparire del tutto per lasciare il posto ad altre sensazioni piacevoli e vivificanti che vedremo in altri sogni.


Sogno n. 5

Si era rotto il mio scaldabagno e lo stavo riparando. Mentre ero lì che trafficavo con gli attrezzi, il contenitore dell'acqua si bucava e venivo colpito da un forte getto di vapore caldissimo.

Questo sogno va letto insieme con i nn. 6, 7, 8  in quanto appartengono tutti alla stessa persona e rappresentano variazioni di uno stesso tema: il paziente avverte che si sta avvicinando qualcosa di pericoloso, avverte che dal suo inconscio sta per emergere qualche emozione alla quale "lui attribuisce" un potere distruttivo e travolgente. Ho virgolettato l'espressione "lui attribuisce" poiché quelle emozioni in realtà non possiedono quel potere. Oggi  potrebbe viverle senza esserne danneggiato ma lui le vive ancora, a livello inconscio, nello stesso modo in cui le viveva da bambino, quando in effetti poteva essere travolto da loro.

Con questo paziente si sono dimostrati inefficaci tutti gli accorgimenti da me messi in atto per rassicurarlo, a cominciare dal più ovvio cioè la sospensione di ogni interpretazione a partire dalla comparsa del primo di questi sogni. Evidentemente la pressione (vapore) con la quale quel materiale urgeva da dentro era tale da rendere vano ogni apprestamento difensivo diverso dall'interruzione pura e semplice della terapia.

La cosa strana e apparentemente incomprensibile è che in precedenza questo paziente era riuscito a "reggere" e a metabolizzare con relativa facilità del cibo piuttosto "pesante" come possono essere le pulsioni omosessuali nei confronti del fratello e del padre. Per giunta, quest'ultimo era anche morto e sappiamo che le emozioni provate nei confronti di un morto sono ancora più difficili da gestire.


Sogno n. 6

Il filo nero della presa elettrica si era staccato ed io lo stavo rimettendo a posto ma andava a toccare incidentalmente il secondo filo della linea e si produceva un cortocircuito con una scintilla accecante che mi faceva fare un salto dalla paura.

Possiamo rilevare alcune cose, oltre quelle già dette sopra:


Sogno n. 7

Mi trovo sulla sponda di un fiume, vicino ad un ponte che ha tutto l'aspetto di essere stato costruito da poco. Attorno a me è tutto calmo ma sento che sta per accadere qualcosa di grave. Dopo poco, infatti, arriva una grande ondata di piena che travolge tutto, anche il ponte costruito di recente, e la pavimentazione in cemento che era stata sistemata sul letto del fiume.


Sogno n. 8

È buio. Scendo dentro me stesso scivolando lungo una corda, in un cunicolo verticale che mi fa pensare alla trachea. Nessuno mi costringe a fare quella cosa quindi sono tranquillo e sereno. All'improvviso si accende un faro che illumina una cassetta nera. È chiusa ed io ho la netta sensazione che dentro ci sia il diavolo. Sono terrorizzato e torno rapidamente indietro.

Questo è stato l'ultimo sogno prima dell'interruzione dell'analisi. Le motivazioni consce sono state le solite: il costo della terapia, la durata della stessa, la scomodità dei trasferimenti nella città intasata dal traffico, i dubbi sulla reale efficacia della terapia, ecc.
Chi conosce anche poco il linguaggio in cui sono scritti i sogni, invece, sa che la motivazione vera è quella descritta in modo inequivocabile nei sogni raccontati qui sopra.

Il Male viene proiettato all'esterno, nel Diavolo, anziché percepirlo come una delle parti di noi stessi. Questo collocare il male fuori di noi produce l'effetto di rendere immutabile il rapporto che abbiamo con esso in quanto viene a mancare la possibilità di far emergere altre parti, positive questa volta, che riequilibrano la situazione. Si potrebbe obiettare che in questo caso il Diavolo sta all'interno della persona, ma ciò non toglie che venga percepito come cosa altra da sé.


Sogno n. 9

Ero in bagno e sentivo sollevarsi più volte il pavimento. Mi rendevo conto che era una scossa di terremoto e che era molto più forte delle precedenti, viste la violenza e la durata. Mi chiedevo se la casa fosse stata danneggiata, se fosse a posto. Pensavo di andare a vedere la stanza in cui lavoro (e dove stavo da piccolo) per controllare se ci fossero danni, visto che c'erano delle crepe già prima del terremoto.

Il bagno è spesso simbolo dell'analisi perché è il luogo in cui ci liberiamo delle cose sporche, ed anche il luogo in cui possiamo conoscerci "specchiandoci", il luogo in cui ci rendiamo "presentabili" agli occhi degli altri.

Nel corso dell'analisi, dunque, il paziente avverte l'emergere improvviso e violento di pulsioni percepite come capaci di arrecare danni alla personalità visibile (la casa) che già in precedenza, peraltro, presentava i segni di una non eccessiva solidità (le crepe).
Il sisma investe contemporaneamente l'area del presente e quella dell'infanzia. Viene percepito il nesso che lega le due aree: la stanza in cui lavora adesso, infatti, è la stessa in cui stava da piccolo
Notevole la differenza rispetto ai tre sogni precedenti, appartenenti ad un altro paziente. Qui non c'è la paura onnipervadente, quasi animalesca, che rende adottabile solo il comportamento di fuga. Al suo posto vediamo che viene conservata la presenza a se stesso, la capacità di compiere valutazioni, confronti e riflessioni. In tutto il racconto del sogno non c'è una sola parola che esprima direttamente o evochi l'idea della paura.

Onde evitare possibili equivoci e facili entusiasmi in chi sta leggendo, aggiungo che questo paziente non si trova nella fase iniziale della terapia. Egli si è guadagnato questo risultato lavorando sodo, fugando i dubbi e le incertezze che stanno sempre in agguato e che spesso vengono alimentati dai parenti, dagli amici e dai conoscenti.


Sogno n. 10

Sto nella stanza in cui lavoro ed ho in mano una scopa. Inizio a spazzare il pavimento che è di marmo e molto bello. È veramente sporco, è pieno di segatura e di ogni specie d'immondizia. Con la pattumiera da una parte e la scopa dall'altra, inizio a raccogliere tutto questo sudiciume e, un po' alla volta, lo vuoto dentro il cestino. Sono scocciata perché non so quando finirò, visto che il locale è molto grande. Mi chiedo come sia stato possibile ridurlo in questo stato! Comunque continuo a spazzare perché sono consapevole che devo pulire tutto il pavimento.

La stanza in cui la sognatrice lavora rappresenta l'analisi che sta seguendo, vista come attività "dovuta", che richiede impegno, non piacevole. Il pavimento è la base d'appoggio, il sostegno, la terra-inconscio percepito come molto sporco ma, nello stesso tempo, anche come molto bello. Nell'operazione di pulizia lei usa sia le doti che considera femminili (pattumiera-contenitore) che quelle considerate maschili (scopa-simbolo fallico, "scopare").
È infastidita dalla prospettiva che il lavoro sarà lungo e tutta quella sporcizia la sorprende anche, non se l'aspettava.
La conclusione del sogno è molto positiva perché esprime l'intenzione di continuare a pulire fino a completare l'opera di pulizia.

L'analisi è faticosa e lunga ma, alla fine, viene fuori "il pavimento di marmo molto bello".


Sogno n. 11

Sono avvinghiata ad una duna di sabbia mentre enormi onde cercano di portarmi via ma ho la sensazione che non ci riusciranno.

Le EMOZIONI-ACQUA stanno avvicinandosi e sono molto intense, addirittura sembrano animate dall'intenzione malvagia di sommergere la sognatrice, ma anche qui la conclusione del sogno lascia ben sperare per il proseguimento dell'analisi: le onde non riusciranno nel loro intento, lei ha una base d'appoggio solida, un ancoraggio sicuro che le consentiranno di affrontare, rivivere e metabolizzare le emozioni che si stanno avvicinando.


Sogno n. 12

Sono vestita da sposa e mi trovo davanti all'altare ma non riesco a vedere lo sposo. Sono indaffarata con il mio velo che, oltretutto, è molto lungo ed appuntato con un pettinino sulla destra del mio capo. Trovo che questa acconciatura non sia molto stabile, allora la tolgo e cerco di rimetterla bene ma non sono contenta perché non è questa l'acconciatura che mi piace, soprattutto perché il velo è troppo lungo e ci inciampo spesso. Sento che mi hanno vestita in una maniera che non è la mia, infatti non riesco a muovermi con disinvoltura.

All'epoca del sogno la sognatrice stava per sposarsi, ma non era pienamente convinta che quel passo importante della sua vita corrispondesse alle sue vere intenzioni, ai suoi desideri. Era, più che altro, un aderire passivo alle aspettative di chi le viveva attorno.
Nel sogno abbondano i simboli negativi: non vede lo sposo, l'acconciatura è instabile, non le piace, il velo è troppo lungo, ci inciampa, non si muove con disinvoltura.

Questa interpretazione è confermata dal sogno seguente, di qualche giorno dopo.


Sogno n. 13

Sono vestita da sposa ma ho i capelli in disordine, le unghie non curate e non sono truccata. Sono come tutti i giorni, l'unica differenza è il vestito da sposa. Dopo il matrimonio salgo in macchina con mio marito ma mi rendo conto di non avere una casa pronta dove andare. Lui propone di andare nella casa di via.... ma io sento che la nostra vera casa non è quella.

Vedere il sogno precedente.


 Sogno n. 14

Nelle vicinanze della casa dei miei genitori c'è un campo recintato con filo spinato e con la terra scavata tutto attorno. Io e mio padre siamo armati e camminiamo bassi intorno a questo campo. Insieme dobbiamo sconfiggere il nemico.

È uno scenario di guerra, il mondo esterno è visto come ostile, pericoloso, come un nemico da battere. In questa lotta il padre viene vissuto come l'alleato che dà man forte e di cui ci si può fidare.


Sogno n. 15

Incontro una signora che, nella realtà, mi è sempre stata antipatica. Invece la guardo attentamente e la trovo proprio cambiata, ha un'aria gentile e uno sguardo dolce. Non riesco proprio a capire a cosa sia dovuto questo cambiamento ma ne sono stupita.
La donna ha all'incirca l'età di mia madre e si assomigliano un po' anche fisicamente.

Questa paziente era venuta in analisi con la convinzione che il suo problema consistesse unicamente nel difficile rapporto con il padre. Dopo un po' di tempo dall'inizio della terapia, invece, fece il sogno che riporto qui sotto e che rivelava grosse difficoltà anche nel rapporto con la madre. Questo rapporto era impregnato di così tanta ostilità da indurre la figlia a temere che la madre corresse addirittura un pericolo di vita.
In questo sogno, invece, risulta evidente la scomparsa dei motivi di contrasto con la madre e la scoperta dei suoi aspetti positivi.


Sogno n. 16

Mi trovo in un ascensore che sta salendo. Ci sono anche altre tre persone e una di queste è una donna di mezza età. Il pavimento è diviso in quattro quadranti. La cosa terrificante è che, a turno, una di queste quattro parti scompare lasciando così un vuoto. Le persone devono saltare da una parte all'altra per evitare di cadere in questo vuoto. Sento tutto questo come un pericolo e ne sono angosciata. La mia preoccupazione maggiore è per la donna di mezza età in quanto non è capace di saltare bene.

Questo sogno va letto insieme con quello precedente.
La famiglia della sognatrice è composta di 4 persone (gli occupanti dell'ascensore) e la madre è una donna di mezza età.
L'ascensore che sale è il simbolo dei contenuti emotivi che stanno emergendo dall'inconscio e provocano angoscia.


Sogno n. 17 Sogno ricorrente.

Una coppia di coniugi sale la scaletta di un aereo che sta per decollare. Ad un certo punto, però, lui continua a salire fino ad arrivare in cima e parte con l'aereo mentre lei si ferma a metà della scaletta e resta a terra.

Nei rapporti sessuali che aveva con il marito, la sognatrice non arrivava mai ad avere l’orgasmo (volare). Lui invece sì.
Salire una scala può simboleggiare il rapporto sessuale per più di un motivo:

Un altro significato del salire le scale è quello classico e di comprensione più immediata: progredire verso qualcosa che sta più in alto e che costa fatica. Può essere un traguardo sia materiale che spirituale, in ogni caso una "elevazione".


Sogno n. 18

Davanti a me ci sono tre enormi statue di pietra raffiguranti tre uomini nudi. A tutti e tre è caduto il pene che è finito per terra, ridotto in tanti pezzi ed io so che solo le mie formule di matematica saranno capaci di ricostruirlo.

A fare questo sogno è stata una professoressa di matematica nella cui vita le figure maschili importanti erano appunto tre: il padre, il marito, il figlio.
La sognatrice è cresciuta in una società in cui il potere dell’uomo rispetto a quello della donna era anche più grande di quello odierno. È per questo che le statue maschili sono enormi.
Nella nostra cultura la matematica-razionalità è considerata una dote maschile.
A questo punto non sembra azzardato ipotizzare che la scelta di laurearsi in matematica sia servita alla sognatrice per riequilibrare a suo favore la bilancia del potere. Nel sogno, inoltre, gli uomini hanno perduto questo potere e solo lei possiede il mezzo per restituirglielo. Il potere reale ed effettivo non è quello di chi lo esercita, ma quello di chi può conferirlo o restituirlo.
Vale la pena di rilevare che questa rivincita della sognatrice sugli uomini è illusoria o, per lo meno, solo parziale dal momento che viene ottenuta usando la razionalità cioè una dote considerata "maschile". Quel potere maschile che lei contesta, in realtà lo riconferma  in quanto ne adotta i valori.
Sulla equivalenza pene-potere credo non ci sia bisogno di spendere molte parole, basti ricordare i simboli fallici rappresentati dallo scettro del re, dalla bacchetta del mago, dalla clava del cavernicolo.


Sogno n. 19

Vado dalla parrucchiera per tagliarmi i capelli. Quando lei comincia a farlo, mi taglia la frangetta e questo mi fa arrabbiare perché io non voglio che il taglio mi scopra troppo il viso.

I capelli  possono avere due significati complementari: in quanto residui della pelliccia animale, rappresentano le emozioni più profonde, forti ed elementari; in quanto nascenti dalla testa, rappresentano i pensieri ed il mondo psichico in genere (possono significare anche la forza ma questo non è il caso del sogno che stiamo esaminando). 
La parrucchiera mette in ordine i capelli quindi è uno dei tanti simboli nei quali si può riconoscere l'attività che viene svolta nella psicoterapia.
Questa prima parte del sogno mi fa capire che devo mettere il piede sul freno e rallentare il processo interpretativo in quanto la paziente si sente scoperta in misura eccessiva.

È interessante notare che questo atteggiamento inconscio emerso grazie al sogno è accoppiato ad un atteggiamento cosciente del tutto opposto, la paziente si lamenta che la terapia è troppo lenta, troppo lunga e assicura che non vede l'ora che "venga fuori quello che deve venire fuori". Naturalmente io devo seguire l'indicazione che emerge dal sogno perché è quella che determinerà le scelte e le decisioni della paziente.

(Continuazione del sogno) :

Le avevo spiegato che volevo tagliare tutte le doppie punte e lei mi dice che questo comporterà un lavoro molto lungo e che, pertanto, sarebbe stato meglio continuare a casa mia. Io però non voglio farla venire perché mi vergogno della casa che ho, è brutta, sporca, disordinata (*) .

(*)  Nella realtà casa mia, invece, è ordinata, pulita e bella.

Capita quasi sempre: il paziente vuole ottenere il risultato ma non se la sente di fare quanto è necessario per procurarselo. È il classico atteggiamento del bambino che vuole che gli passi il mal di pancia ma non vuole prendere la purga perché è amara. Di fronte alla prospettiva di un lavoro lungo e impegnativo la sognatrice si ritrae.

(Questo indizio e quello precedente non lasciavano presagire niente di buono per il proseguimento dell'analisi. A posteriori, cioè adesso che riporto questo sogno, posso dire invece che quel timore si rivelò infondato).

Viene anche spiegato con chiarezza il motivo di questa reticenza, questa persona sente di avere dentro di sé qualcosa (la casa) di sporco, brutto, disordinato e se ne vergogna.
Da notare il contrasto esistente tra le due case, quella visibile (la personalità cosciente) e quella interna, invisibile-inconscia.


Sogno n. 20

Infilo una lampada in un pozzo profondo servendomi di una corda. È un pozzo così stretto da non consentire il passaggio di una persona.
Vedo che nel fondo c'è una grande camera illuminata. È piena di lingotti d'oro ed altre ricchezze. Mi pongo il problema di come arrivare laggiù: il pozzo è stretto e, così com'è, non si può passare. Penso di scavare dei gradini tutto intorno, a spirale.

Oramai il paziente ha superato la prima fase dell'analisi, quella in cui l'inconscio mette paura in quanto visto come una cloaca, un pozzo nero in cui si è chiamati a scendere. Adesso finalmente percepisce anche  le formidabili ricchezze in esso contenute. Queste non sono ancora disponibili immediatamente, ma lo diventeranno appena saranno ultimati i lavori necessari, peraltro già individuati e programmati.
Questo sogno può essere letto insieme con quello seguente in quanto si confermano a vicenda.


Sogno n. 21

Ero diventato Primo Ministro ed ero contento. Pensavo che sarei andato in mezzo alla gente, anche quella che viveva nei quartieri più bassi e pericolosi. La scorta si sarebbe limitata a seguirmi, io sarei andato per primo. Era una scorta molto limitata, due o tre persone soltanto. Ad un certo punto riuscivo anche a bloccare un ladro.

Leggere questo sogno insieme col precedente.

All'inizio dell'analisi questa persona sognava di essere un barbone che viveva sotto i ponti oppure rinchiuso in una prigione percepita come se fosse l'unico mondo esistente. Adesso, invece, si sente così forte, coraggioso e sicuro da potersi permettere di entrare in contatto anche con le sue parti più "basse e pericolose".  Riesce perfino a bloccare un ladro, cioè ha ribaltato il modo in cui percepisce se stesso, è passato dalla condizione di  carcerato a quella di poliziotto.


Sogno n. 22

Con una e-mail mi hanno spedito il seguente messaggio:

Ho trovato il tuo sito tramite "www.virgilio.it", mi è piaciuto abbastanza per l'impostazione e perché sembra di recente realizzazione, immagino quindi che l'entusiasmo per internet e le sue potenzialità sia ancora molto alto.

Ti scrivo per raccontarti un mio sogno recente e, se possibile, averne una tua interpretazione.

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Sono in viaggio, in un paese lontano, con un amico. Arriviamo in un villaggio, tutti gli abitanti sono impegnati nel portare pane, farina e acqua sulla cima di una montagna. Osservo la montagna: ha la cima bianca perché costruita con la farina e con il pane.
Lui vuole salire, io ho paura che non regga al nostro peso.
L'immagine più forte è questa cima molto alta e l'impressione di fragilità della cima stessa, nonostante tante persone la stiano scalando, modellando e costruendo con le loro mani.

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Spero di ricevere tue notizie, in ogni modo grazie fin da ora,
P.S.  Spero la forma diretta (ho usato il "tu" e non il "lei") ti sia gradita, è un po' uno standard di internet.
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Cominciamo dalla fine. Il "tu" va benissimo, anch'io lo preferisco.

Non so dirti molto del tuo sogno perché sembra riferirsi a un tuo problema "personale" cioè al progetto di vita realizzabile avendo quel tuo amico come compagno. Lui vorrebbe costruire con te il tipo di esistenza che è condiviso dalla maggioranza delle persone, ma tu hai il timore che quel genere di vita non sia sufficientemente solido. Sulle cause di questo tuo timore si potrebbero fare molte ipotesi ma, se cedessi alla tentazione, invaderei un campo che non è il mio, quello delle chiromanti.....   :-)
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Dopo aver letto questa mia interpretazione, la sognatrice mi ha scritto per dirmi che non corrisponde alla realtà in quanto quel suo amico, per lei, è soltanto un.... amico. Riferisco per dovere di correttezza.


Sogno n. 23

Incontravo un campione famoso, tipo Alberto Tomba, e pensavo che nella storia della sua attività sportiva non c'erano state solo vittorie ma anche cadute. Aveva avuto difficoltà psicologiche e in questo era simile a me. Nonostante questo, però, lui aveva lo stesso raggiunto il successo. Glielo dicevo e lui mi faceva notare che la differenza tra noi due era che lui, dopo le difficoltà, aveva insistito e ce l'aveva fatta mentre io avevo rinunciato e mi ero dato per vinto.

Questo sogno è di per sé molto chiaro, ma lo diventa ancora di più se si pensa che il sognatore aveva fatto in precedenza sogni in cui era un barbone che dormiva sotto i ponti, oppure un carcerato che si era rassegnato alla sua condizione e che si preoccupava soltanto di rendere il meno scomoda possibile la sua permanenza in prigione (vedi sogno n. 21).
Dopo questo sogno, ed altri di significato equivalente, è iniziato un processo di cambiamento che ha portato la persona in questione alla scoperta delle sue capacità insospettate. La rassegnazione fatalista e passiva ha lasciato il posto al desiderio di scoprire e sfruttare al meglio le proprie doti.


Sogno n. 24

C'era un tizio che possedeva un grande palazzo antico, però viveva nel porticato che affacciava sul chiostro. Mi meravigliavo che fosse tutto sporco, anche il tizio che praticamente era un barbone.

Qui possiamo vedere la fase intermedia attraversata dalla persona del sogno precedente: all'inizio c'era l'accettazione passiva e rassegnata della propria condizione di sconfitto, le doti possedute erano del tutto ignorate.
Poi c'è la scoperta, quasi incredula, dell'assurdità della propria posizione. Sta vivendo da barbone ma possiede un grande palazzo antico!  
Solo dopo aver fatto questa scoperta può iniziare la ricerca delle ragioni di questo comportamento singolare. Alla fine, queste ragioni vengono spiegate da Alberto Tomba: "Se non reagisci alle sconfitte e ti dai per vinto, perdi la possibilità di diventare campione". 


Sogno n. 25

Attorno alla vita avevo una specie di ciambella, anzi era un girello per bambini. Comunque, era qualcosa che mi bloccava la pancia, una costrizione che mi impediva di espandermi.

Il girello svolge una funzione utile, consente al bambino molto piccolo di stare in piedi e di muoversi, ma guai ad usarlo ancora quando si è già grandi perché, in questo caso, da ausilio si trasforma in un impedimento che blocca i movimenti e la crescita.
Il sognatore, persona anagraficamente adulta, adotta ancora comportamenti infantili che impediscono il suo sviluppo verso la maturità.

Notare come l'inconscio di questa persona possiede una consapevolezza della reale condizione del sognatore che invece sfugge completamente alla sua parte cosciente.

Quando si propongono ai pazienti le interpretazioni di questo tipo, di solito compaiono sui loro volti espressioni di stupore attonito, come se si meravigliassero di non aver visto fino a quel momento una verità che era stata sempre là, visibilissima.


 

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