Opinioni, domande e risposte


Le opinioni e le domande verranno inserite qui sotto, mano a mano che arriveranno, numerandole in base  all'argomento e all'interlocutore, in modo da rendere facili i riferimenti.

Esempio:  (15,3,2)  indicherà l'argomento n.15 sul quale è intervenuto l'interlocutore n. 3 per la seconda volta.

Le mie risposte non saranno numerate. 
 

 
(1,1,1) - Ciao Romano,

ho navigato fra le pagine di "Sogninterpretati" con immenso piacere. Vorrei esprimere i miei più vivi complimenti per la semplicità e la professionalità con cui sei riuscito a trattare argomenti non facili per i non addetti ai lavori.
Sono convinto che chiunque si dovesse trovare a navigare fra i "Sogninterpretati", perché particolarmente interessato o più semplicemente per curiosità, non potrebbe desiderare altro che scorrere le pagine una dopo l'altra, nella tranquillità assoluta, alla ricerca di un "sogno" in cui identificarsi e sul quale interrogarsi.

Certo, non può essere esaustivo, lo so per esperienza personale, ma senza dubbio i non addetti ai lavori hanno capito che non si tratta dei numeri del superenalotto.


CIAO! 

Ho ricevuto questo messaggio ma sono stato molto indeciso prima di pubblicarlo. Le ragioni credo siano evidenti ma alla fine mi sono detto: "Perché no? ".
Voi speditemi messaggi di critica ed io pubblicherò anche quelli... promesso!
Questa volta mi è andata bene.... 
  :-)


(2,1,1) - Ho trovato molto interessante navigare tra le interpretazioni dei sogni da lei riportate, visto che la dimensione onirica mi affascina notevolmente.

Mi chiamo ...... e sono uno studente al secondo anno di psicologia nell'università degli studi di Urbino.

La mia curiosità nasce dall'assidua lettura, che pratico ormai da qualche anno, di una serie di libri di sfondo etnografico che penso abbiano svolto sulla mia persona un ruolo di "promotori" di un cambiamento che penso sarebbe stato comunque inevitabile.

I libri a cui mi riferisco sono quelli di Carlos Castaneda. Ebbene, il quesito che le volevo rivolgere riguarda una parte nella quale lo stregone yaqui propone al suo discepolo la possibilità, riconosciuta come difficile da raggiungere, di arrivare ad un parziale controllo conscio del sogno (il primo passo di questo lunghissimo processo è rappresentato, ad esempio, dal ritrovarsi deliberatamente le proprie mani in sogno) che trasformerebbe il sogno ordinario nel SOGNARE proprio dello stregone e porterebbe alla consapevolezza del proprio "doppio" o corpo del sogno.

Ciò che a me interessa sapere è se, in psicologia, il sogno è sempre stato visto solo come regno incontrastato dell'Es, senza una sia pur minima partecipazione dell'Io; se esistono studi al riguardo di un possibile controllo cosciente del sogno e la sua opinione al riguardo.

Sperando vivamente di venire accontentato, le rivolgo i più cordiali saluti.

Prima di tutto, se per te va bene, diamoci pure del tu.
Rispondo molto volentieri al tuo messaggio perché tocca un argomento che ha sempre esercitato su di me un fascino particolare: la possibilità di entrare "coscientemente" nel sogno.

Non c'è dubbio che l'atteggiamento prevalente nei confronti del sogno  - e non solo in psicologia -  è stato quello di vedervi la manifestazione di qualcosa che esula dall'ambito della coscienza. Si va dal "messaggio di una divinità" degli antichi al moderno "Es-Inconscio-Archetipi".

In campo accademico si è scritto poco in merito alla possibilità di far partecipare l'Io alle vicende dei sogni.
Potrei consigliarti la lettura di "Sogni lucidi, Astrolabio, Celia Green" ma credo sia in ristampa, forse potrai trovarlo come giacenza.
Approfitto dell'occasione per chiedere a chi mi sta leggendo di segnalarmi eventuali opere accademiche dedicate a questo argomento.

Se lasciamo il campo accademico, invece, ed accettiamo di entrare in quello "esoterico" in generale, c'è solo la difficoltà della scelta!  In questo caso, però, si rischia di essere sommersi dal torrente in piena delle fantasie visionarie di esaltati che non hanno la minima idea di che cosa sia la mentalità scientifica.

Personalmente, non rifiuto a priori il discorso dell'esoterismo (come Piero Angela, ad esempio, anche se lui lo nega) ma penso che si dovrebbe affrontarlo con un atteggiamento mentale che purtroppo, però, è molto difficile da trovare nelle persone: non rifiutare nulla aprioristicamente ma, nello stesso tempo, non accettare tutto acriticamente. In altre parole, si dovrebbe rifiutare il principio d'autorità secondo il quale si ritiene che una cosa sia vera solo perché l'ha detta il "maestro". In altre parole, nel desiderio di verificare si dovrebbe vedere  un elemento positivo, propulsivo e non un'offesa recata alla persona del maestro, alla sua credibilità.
Le scienze moderne hanno avuto il loro poderoso sviluppo proprio grazie al desiderio di verifica degli enunciati, chiunque sia a formularli.
Gli appassionati di esoterismo, invece, si sono costruiti un'argomentazione "pro domo sua", sostengono che l'atteggiamento "critico" impedisce la produzione dei fenomeni da studiare. Troppo comodo!!!

W.R. Bion ha ben descritto la psicologia dei gruppi che hanno bisogno di "credere" anziché di "capire".
E. Zolla ha parlato, a questo proposito, di due tipi di civiltà: quelle in cui è consentito soltanto il COMMENTO dei testi ritenuti infallibili e quelle in cui, invece, è consentita ed auspicata la CRITICA dei testi, da chiunque scritti.

Per venire a Castaneda, ho acquistato i suoi primi quattro libri ma sono riuscito a leggerne solo due.
Il motivo? Troppo romanzato, c'è da leggere troppa zavorra prima di trovare qualcosa di valido, ammesso che si sia capaci di distinguere quello che lo è. Mi convinco sempre di più che in questo campo chi sa tace e chi non sa straparla!
In America la personalità di Castaneda è molto controversa, specie dopo la sua morte, ma non è di questo che stiamo parlando.

In ogni modo, quello che lo stregone yaqui dice al suo discepolo, a proposito del navigare coscientemente il mare dei sogni, è affascinante e meriterebbe di essere sottoposto a verifica personale. Come? Domanda da un miliardo di dollari.
Ho usato l'espressione "navigare coscientemente il mare dei sogni" anziché "controllare coscientemente i sogni" perché il CONTROLLO è un'esigenza tipica della coscienza la quale vorrebbe SOTTOMETTERE l'inconscio. Questa esigenza viene frustrata sistematicamente perché l'inconscio la rifiuta.
Il concetto del NAVIGARE, invece, esprime l'idea dello spostarsi coscientemente nella direzione voluta ma tenendo conto del mare e del vento, sfruttando la loro forza. Lo skipper e la barca, con il complesso vele-timone-bussola, simboleggiano la COSCIENZA. Il vento, il mare e le correnti simboleggiano l' INCONSCIO.
È essenziale chiarire la differenza che passa tra il CONTROLLARE l'inconscio e il NAVIGARLO perché il controllo è sicuramente impossibile mentre la navigazione è sperimentabile, almeno in teoria.
In ogni caso, possiamo sempre procurarci una conoscenza INDIRETTA dell'inconscio grazie ai sogni.

Lo stregone yaqui, del resto, non dice niente di nuovo. Basti pensare che le Upanishad indiane dicevano la stessa cosa già nell'VIII secolo avanti Cristo. Prova a leggere, per esempio, la "Brhad-aranyaka-upanishad", quarta lettura, 9 e seguenti (la traslitterazione è approssimativa).
Anche le tradizioni misteriosofiche dell'antichissimo occidente dicevano la stessa cosa. Vedi l'Alchimia, tra le altre. Si tratta dell'idea che entrare coscientemente nei sogni equivale a compiere la famosa "discesa negli inferi", cioè a viaggiare coscientemente nell'inconscio e tornare indietro. Scusa se è poco!   :-)

Per arrivare a tanto occorre una vita intera di allenamento-ascesi. Almeno così dicono. E il viaggio, ammesso che si riesca a compierlo, non è esente da rischi seri (pazzia, malattie gravi), specie se viene compiuto senza una guida esperta.
Quest'ultima esiste? Se sì, dove trovarla? Altro miliardo di dollari, anzi due!

Spero di non averti deluso con questa mia risposta ma detesto quelli che si atteggiano a "guide" solo perché hanno letto qualche libro o hanno frequentato qualche gruppo cosiddetto "esoterico". Per intenderci, quelli che, pur non sapendo, fanno finta di sapere e "alludono" con fare misterioso e ammiccante. Perché, dicono, non possono parlare apertamente!
Detesto ancora di più quelli che si servono di questi gruppi solo per soddisfare il loro desiderio di potere sugli altri.

Dalla lunghezza della mia risposta puoi senz'altro dedurre che ti ho risposto molto volentieri....

Ciao, Romano.

(2,1,2) - Ciao Romano,

ti ringrazio molto per la tua risposta che è arrivata così velocemente. Di sicuro è un discorso sul quale potremmo stare a parlarci per una vita ma penso che non servirebbe ad arrivare ad una conclusione definitiva.
Mi ha fatto molto piacere aver comunicato con te e, visto che hai letto i primi due libri di Castaneda, ti consiglio vivamente di cominciare almeno a leggere "Viaggio a Ixtlan".  Vedrai che ha una formula molto diversa rispetto agli altri due. È molto meno romanzato e soprattutto.... si arriva subito al sodo!

Ciao....

Lo farò senz'altro. Il fatto è che, dato il numero enorme di libri da leggere, ci vorrebbero 48 ore in un giorno ed anche un altro paio.... d'occhi!   :-)

Cordialmente, Romano.
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Ho seguito il tuo consiglio e ho ripreso quel libro leggendolo con attenzione.
Le cose valide e interessanti che vi ho trovato mi sembrano due: la prima è quella che tu stesso hai già citato (la tecnica di guardarsi le mani nel sogno), la seconda è l'accenno fugace e superficiale al modo in cui ci si può spostare in un viaggio astrale.

Per trovare queste due pepite mi sono dovuto "sciroppare" 244 pagine di amenità!
Per esempio, mi piacerebbe contare quante volte don Juan "ride", "sorride", "sghignazza", "accenna un sorriso", ride sgangheratamente", "sorride sommessamente", "ride di nascosto", "sorride ironicamente", "scoppia in una risata canzonatoria", "si lascia sfuggire un risolino", "scoppia a ridere", "ride fino alle lacrime", "scoppia a ridere senza ritegno", "ride fino a rimanere senza fiato", "ha la voce rauca dal gran ridere", "ride e gorgoglia come un bambino", "ride fragorosamente", "ride piano", "scoppia a ridere rumorosamente", ecc.
Don Juan doveva essere un tipo decisamente allegro!  :-)

Castaneda è maestro nell'arte di creare situazioni di suspense che, però, si concludono regolarmente in un nulla di fatto, tanto che viene il sospetto che non avesse poi gran che da rivelare.
Perfino le ultime parole del libro esprimono l'ennesimo rinvio a non si sa quando: "Sapevo che non era ancora la mia ora"... !!!

Nella migliore delle ipotesi, i suoi libri hanno una caratteristica in comune con quelli di alchimia: li capisce solo chi già sa, cioè chi non ha alcun bisogno di leggerli... :-)

Potrebbe anche darsi, però, che nel libro ci siano cose che io non sono in grado di rilevare.

È anche probabile che, data la mia età, io cominci ad essere stanco di rileggere sempre le stesse cose  cucinate in mille salse diverse.
Tu sei giovane e pieno di entusiasmo.... per te è tutto nuovo.... che bello!

A questo punto, in ogni modo, sarei curioso di sapere quali sono gli elementi validi che hai trovato nel libro e per i quali me lo hai consigliato. Ti va di farlo?

In ogni caso ti ringrazio per avermi esortato a leggere il libro.

Ciao, Romano.


(3,1,1) - Salve, mi chiamo.... e da alcuni anni passo una buona parte del mio tempo libero nel cercare di capire sempre di più il significato dei sogni.
Non ho una particolare cultura in materia ma cerco di soddisfare questa mia irresistibile attrazione leggendo libri come "L'interpretazione dei sogni" di Sigmund Freud, i libri di Jung e tutto quello che riguarda l'inconscio. Dal quale, come ripeto, sono particolarmente attratto, pur non riuscendo ad averne un concetto abbastanza chiaro.
La sensazione è quella di chi sente di avere qualche cosa di importante da scoprire o capire attraverso queste letture. Anche il mio recente collegamento ad Internet è stato in buona parte motivato da questo interesse, cercando appunto qualcuno che parlasse dei sogni e della loro interpretazione. Per questo motivo è stato molto piacevole scoprire un sito come il suo che parla dei sogni in modo saggio e illuminante.

Ho l'abitudine di trascrivere molti dei sogni che faccio e di farne una piccola analisi personale a base di associazioni e riflessioni, pertanto le anticipo che, dopo averla trovata, non mancherò di mandarle quelli che ritengo più significativi, anche se sono consapevole del fatto che, come dice lei, la mancanza di elementi sulla vita del sognatore può limitare l'interpretazione. Sono certo però che, comunque vada, per me è stato positivo anche solo il fatto di averla trovata e poter accedere al suo lavoro di interpretazione nel vasto archivio che mette a disposizione.

Un cordiale saluto, ...... , alla prossima!

Non è facile avere un concetto chiaro dell'inconscio, forse è addirittura impossibile. Tanto per dire, Jung ne ha dato decine di definizioni diverse, alcune anche contraddittorie, senza "rimangiarsene" nessuna perché, diceva, l'inconscio è  per sua natura contraddittorio. Quindi....
D'altra parte, noi non riusciamo a bere un ettolitro d'acqua tutto in una volta ma mica rinunciamo per questo a berne quanto basta per dissetarci!

L'interpretazione dei propri sogni non è impossibile, in linea di principio. Freud riusciva a farlo, per esempio, ma bisogna possedere almeno tre cose:  1). Una naturale predisposizione a comprendere il linguaggio delle immagini.  2). Una lunga pratica di traduzione delle immagini simboliche nei loro significati "in chiaro".  3). La capacità di non lasciarsi bloccare dalle proprie "resistenze" (nel senso tecnico del termine) e questa, forse, è la difficoltà più grande.

Detto questo, resto in attesa di ricevere i tuoi sogni più significativi sperando di riuscire a cavarne qualcosa di utile per te.

A presto, ciao, Romano.


Prima di rispondere singolarmente alle varie parti del messaggio che segue, voglio dire che oramai mi ero rassegnato all'idea che nessuno avrebbe provato ad indovinare i significati che avevo cercato di inserire nelle due immagini colorate della mia HP. Infatti è passato un anno intero prima che qualcuno sentisse il desiderio di provare.

Il messaggio riportato qui sotto, però, conferma che non bisogna mai disperare. È talmente ricco di contenuti da superare ogni mia aspettativa e da compensare largamente la lunga attesa.

Andiamo ad incominciare...
:-)

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(4,1,1) - Complimenti per il tuo sito. Mi piace molto la semplicità e la naturalezza con la quale riesci a comunicare. Mi ha colpito in particolare la foto che simboleggia "l'equilibrio", mi fa pensare all'equilibrio tra natura, tecnica, mente, corpo.

I fattori da mantenere in equilibrio sono questi, senza dubbio, e tanti altri ancora. Si tratta di un equilibrio dinamico, legato al movimento, non acquisito una volta per tutte. Quando si riesce a raggiungerlo, il risultato è magnifico: la barca fila sull'acqua e nel vento... !

Non potevi trovare immagine più azzeccata per visualizzare la coscienza. L'icona rettangolare sembra l'immagine scintigrafica di una coscienza in un determinato stato (più la fisso e più mi sembra che il verde, colore da me preferito, si estenda ad illuminare il nero).

L'icona rettangolare era quadrata, in origine, e con i colori distribuiti in modo geometrico e insignificante.
L'ho trasformata per rendere l'idea del passaggio progressivo dall'area della coscienza (giallo-oro) a quella dell'inconscio (blu) e viceversa. Il rosso e il nero indicano le due possibili modalità di accesso all'inconscio: quella inconsapevole, automatica, facile, che si verifica ogni notte e quella lucida che è tutta da verificare e, in ogni caso, da costruire con un impegno assiduo.
È importante tenere presente che il flusso scorre in entrambi i sensi.

Le due barre orizzontali, esprimono il continuo passaggio tra uno stato e l'altro e il fondersi degli stati a crearne di nuovi. Per stato intendo: consapevolezza, inconsapevolezza, emozioni, sensazioni, pensieri .

Perfetto: flusso continuo di informazioni-sensazioni-emozioni che passano dalla coscienza all'inconscio e dall'inconscio alla coscienza. Diciamo che le due barre esprimono il concetto del movimento continuo che invece è assente nel rettangolo colorato.
C'è da dire, comunque, che nei sogni la dimensione nella quale immaginiamo i due poli non è l'orizzontale ma la verticale: l'inconscio sta quasi sempre SOTTO, è rappresentato da un pozzo, da una cantina, da un tunnel, da una miniera, dal fondo di una scala, dal fondo del mare, da una metropolitana, ecc.

Mi sono chiesta se le barre sono orizzontali e parallele soltanto per scelta grafica. Istintivamente ho pensato ad un cerchio. Ma effettivamente il cerchio, è chiuso, limitato, il flusso sarebbe ripetitivo.

Sono orizzontali per motivi grafici. Messe in verticale avrebbero preso troppo spazio. Sono parallele per motivi semantici. Coscienza e inconscio scorrono su due piani contigui e distinti. In più, le barre parallele rendono l'idea della perfetta parità di valore che bisogna attribuire ai due poli della nostra psiche se vogliamo vivere in EQUILIBRIO.
L'unica discrepanza che impedisce alle due parallele di essere un simbolo perfetto è rappresentata dal fatto che NON SI TOCCANO mentre coscienza e inconscio si toccano, eccome!

Nella psiche coesistono sia i flussi ripetitivi che quelli sempre nuovi. I primi aumentano a dismisura mano a mano che cresce la sclerosi dovuta alla componente nevrotica. I secondi, d'altra parte, non possono occupare tutta l'area della psiche perché, in questo caso, verrebbero a mancare le condizioni necessarie per il costituirsi dell'io. Infatti l'io si forma grazie alla lenta sedimentazione e conservazione dei ricordi. Mi piace pensare che sia questa la ragione per la quale, nel nostro corpo, le uniche cellule che non si rinnovano sono i neuroni (oltre gli ovuli femminili).
Anche a proposito di questi due flussi (quello ripetitivo e quello che si rinnova di continuo), e forse soprattutto in questo caso, possiamo dire che è sempre questione di EQUILIBRIO, equilibrio tra ESSERE e DIVENIRE.
Del resto, la vita non è proprio questo?

Due linee parallele che tendono all'infinito esprimono meglio l'evoluzione continua degli stati di coscienza. Il flusso dei colori impedisce di fissare l'inizio e la fine delle linee, così come è difficile (impossibile?) determinare quando la coscienza nasca o cessi di esistere in un individuo, e in quale stato (colore) ciò avvenga. Se vado avanti sconfino nel metafisico!

Anche il metafisico è affascinante.... purché non ci si dimentichi della terra. Chi diceva: "Niente di ciò che è umano mi è estraneo" ?
(A questo proposito vi voglio riferire un particolare curioso: uno sconosciuto molto gentile ha voluto registrare nella mia segreteria telefonica la citazione esatta. "Homo sum, humani nihil a me alienum puto", Terenzio, Il punitore di se stesso, I-1-25. Non ho sottomano la commedia in questione perciò lascio allo sconosciuto tutta la responsabilità della citazione, in ogni modo voglio ringraziarlo pubblicamente per la sua cortesia).

Mi hanno fatto venire in mente un circuito elettrico e la corrente alternata perché i colori scorrono in senso inverso. E subito dopo ho pensato che ad un determinato input (su una linea) corrisponde un output (sull'altra) come se rappresentassero una il conscio l'altra l'inconscio, alternandosi, e il rapporto sincronizzato di causa effetto del conscio verso l'inconscio e viceversa.

Nella corrente alternata il flusso è uno solo e cambia di senso alternativamente. Nel caso della coscienza e dell'inconscio, invece, i flussi sono due e contemporanei. Comunque, l'analogia tra psiche e corrente elettrica è strettissima, basti pensare al concetto di ENERGIA e ai DUE fili nei quali scorre la corrente. Anche in questa raccolta di sogni ce ne sono diversi che parlano di fili elettrici.

Mentre faccio questo brainstorming mi sto divertendo moltissimo. Oggi non ho molta voglia di continuare il documento al quale sto lavorando. Spero che non troverai noioso o inutile leggere quanto ho scritto (anche fosse, io mi diverto lo stesso!).

Assolutamente no, al contrario.... anch'io mi diverto molto e... inaspettatamente, come ho già detto sopra.

Le linee mi hanno fatto venire in mente anche i corsi e ricorsi storici di Vico.

Beh... a questo non avevo pensato, sinceramente, ma perché no?

Orizzontali esprimono meglio lo scorrere del tempo (forse perché sono abituata a vedere su un gannt l'asse temporale in orizzontale). Se fossero state verticali avrei pensato ad un obiettivo a cui tendere. Oblique, le avrei preferite inclinate a destra ma mi avrebbero fatto pensare ad una separazione nello spazio di destra e sinistra. Orizzontali le vedo collocate nello spazio senza percepire separazione.

Oltre questo, noi associamo istintivamente l'obliquo a tutto quello che non è "diretto". E non è una tautologia. Pensa alle espressioni "uno sguardo obliquo", "una manovra obliqua".
Obliquo = sleale, subdolo, vile.
Nell'icona rettangolare c'è anche una direzione obliqua ma non la percepisco subito e non mi disturba. Non so dirti perché.


Rileggendo quanto ho scritto, mi rendo conto che l'aspetto dinamico delle due linee ha preso il sopravvento su quello statico dell'icona. La staticità mi piace poco, tant'è vero che, dopo un po' che osservo l'icona, raggiungo rapidamente il livello di saturazione e vedo il verde muoversi.

Perfetto.

Immagini a cui associo l'icona sono l'arcobaleno e il frutteto in fiore del film "Sogni" di Akira Kurosawa (non mi ricordo come si scrive il nome), e il cane del libro "La storia infinita" che volando sopra il deserto di mille colori, formatosi dalla polvere dei petali essiccati di milioni di fiori diversi, assume il colore della duna che sta sorvolando.

Qui non posso seguirti perché non conosco né il film né il libro. E poi siamo in piena POESIA... ci vorrebbe un sito diverso da questo!

Ora torno al lavoro. Buon lavoro a te e soprattutto "Buon Vento".

Grazie. Visto che torni al lavoro, a te cosa posso augurare? Buon lavoro?
Come dire: "A me la barca a vela, a te il lavoro".
Mi sento un verme... 
:-)

P.S. - Avresti un po' di tempo per interpretare un mio sogno ? Un milione di grazie.


(4,1,1) - Ciao Romano,

ho scoperto il tuo sito e l'ho trovato davvero molto interessante. Ho letto attentamente tutte le varie parti e ciò ha fatto scattare in me una sensazione di fiducia nei tuoi confronti. La presentazione globale è luminosa, pulita, equilibrata e ciò mi piace e mi fa desiderare l'inizio di un dialogo con te.

Mi chiamo C.... , ho 31 anni. Sono sposata da quasi un anno con A... , un ragazzo che conosco da soli due anni e mezzo. Sono molto interessata all'interpretazione dei sogni perché desiderosa di conoscere il mio inconscio. Sono pienamente consapevole che esiste una parte di me che resta sempre nascosta e piuttosto soffocata dall'altra che, più caparbia e razionale, fa le scelte importanti della vita.
Ho tanta voglia di conoscere quella che tengo un po' schiacciata!

In passato ho affrontato terapie bioenergetiche, le quali mi hanno mosso verso scelte importanti e a volte stravolgenti. Oggi ho voglia di continuare a guardarmi dentro, ma non desidero più cambiare molto me stessa e la mia vita. Desidero miglioramenti dolci ed equilibrati.

Premesso ciò, inizierò a scriverti i miei sogni più significativi. Cercherò di identificare alcuni punti importanti che dovrebbero aiutarti nell'interpretazione :

Prima di iniziare, vorrei fare un appunto. Nel sito manca una specie di guida per chi si trova ad affrontare per la prima volta un dialogo di questo tipo. Personalmente non ho mai dovuto descrivere i miei sogni per una interpretazione e non so assolutamente quali possano essere i punti più importanti. Ho notato infatti nelle descrizioni altrui che, quando descrivono ciò che avviene in una stanza, tengono a sottolineare che era la stanza dove sono stati da bambini e altro. Io proverò a scrivere in modo semplice. Attendo eventuali istruzioni.

SOGNO CHE SI RIPETE :

1) Una cugina, che abita al quarto piano di una palazzina, si affaccia al balcone. Mi guarda negli occhi con disperazione. Io sono nel cortile e capisco la sua disperazione. Faccio per correre verso la casa, ma in quel momento lei si butta nel vuoto e vivo al rallentatore la caduta e lo schianto.

2) Un'altra cugina (che abita al secondo piano) ha una bambina la quale, per gioco, cade nel vuoto. Lei si getta per salvarla ma, naturalmente, muoiono entrambe.

3) Io e mio marito stiamo chiacchierando sulla terrazza di una mansarda. Lui si siede su un muretto e si lascia cadere nel vuoto. Io faccio finta che non sia successo nulla perché non voglio sentire il dolore di averlo perso per sempre.

L'ultimo sogno impressionante che ho fatto la settimana scorsa è stato questo:

Facevo la spogliarellista. Vivevo il sogno non in prima persona ma come uno spettatore che guarda attraverso una cinepresa. C'era anche mio marito dietro le quinte.
Ad un certo punto ho fatto un primo piano alla mia vagina e ho guardato sconvolta mio marito perché non capivo con quale coraggio mostravo la mia vagina che era ENORME ! Sembrava un pezzo di carne nella vetrina di un macellaio, compresa anche la presenza di sangue. Il sogno si è concluso in questo modo.

Continuerò a visitare il tuo sito nella speranza di trovare una risposta per me o eventualmente un aiuto per imparare a descrivere meglio i sogni.

Ciao e grazie!  C....

Grazie anche a te per le parole di apprezzamento.
Ti rispondo qui, pubblicamente, e non con una e-mail perché il tuo desiderio di iniziare un dialogo con me è condiviso anche da altre persone che visitano il mio sito, perciò approfitto della tua richiesta per rispondere anche agli altri.
Comprendo perfettamente il tuo desiderio ma purtroppo non posso soddisfarlo perché il mio sito si propone semplicemente di offrire una panoramica del mondo dei sogni e delle loro possibili interpretazioni. Non prevede invece un lavoro continuativo con la stessa persona, quasi un surrogato via Internet della psicoterapia vera e propria. Questo surrogato è impossibile da realizzare. L'ho scritto anche nella pagina "PRIMA DI PARTIRE".

Scrivi, tra l'altro: "Sono molto interessata all'interpretazione dei sogni perché desiderosa di conoscere il mio inconscio. Sono pienamente consapevole che esiste una parte di me che resta sempre nascosta e piuttosto soffocata dall'altra che, più caparbia e razionale, fa le scelte importanti della vita.
Ho tanta voglia di conoscere quella che tengo un po' schiacciata! ..... Ho voglia di continuare a guardarmi dentro... Desidero miglioramenti dolci ed equilibrati".

Queste parole dimostrano che saresti una candidata perfetta-ideale per una psicoterapia basata sull'interpretazione dei sogni ma è probabile che tu non abbia alcuna voglia di muoverti in quella direzione.
È un vero peccato dal momento che hai le idee e le motivazioni giuste per iniziare un lavoro di questo genere. Non capita spesso, ti assicuro! Di solito le persone iniziano una psicoterapia per liberarsi da un sintomo fastidioso e non per "guardarsi dentro" o per "conoscere la parte nascosta e soffocata".

Di solito siamo convinti che le scelte importanti della nostra vita le faccia la parte "razionale". Anche tu esprimi questa convinzione ma, quando cominci a conoscere anche la dimensione nascosta, ti accorgi che è spesso vero il contrario. Però alla parte razionale resta sempre l'illusione di essere lei a "comandare la quadriglia"....  :-)

I sogni che mi hai mandato sono "forti", cioè carichi di significati importanti ma purtroppo non sono in grado di interpretarli in modo adeguato poiché Internet non rappresenta il tramite più adatto per lavorare su sogni di questo genere, cioè su sogni che si riferiscono a problematiche strettamente personali.
Prova a spedirmene altri, se saranno di interesse generale e se riuscirò a cavarne un'interpretazione, non mancherò di pubblicarli.
La mia risposta ti deluderà di sicuro ma, in coscienza, non posso dartene una diversa.

Le istruzioni per raccontare un sogno sono molto semplici, basta descrivere la scena, i personaggi, quello che succede, le sensazioni provate e le eventuali associazioni.
Il sogno va raccontato esattamente come viene ricordato, rinunciando al desiderio di renderlo più logico, più coerente e più comprensibile.

Con tanti auguri per l'arrivo di un bebè....

Ciao, Romano.

______________________


Questo scambio di messaggi ha avuto un seguito. Eccolo:


.... caspita! Che significa "la mia risposta ti deluderà di sicuro" ?!

Di solito ci si aspetta che ogni sogno abbia la sua brava interpretazione e che tutti i sogni interpretabili possano essere trattati su Internet. Di conseguenza si resta delusi quando si scopre che non è così. Mi fa piacere che nel tuo caso questo non sia vero.

Cosa ti fa pensare che non desidero senz'altro proseguire in questo cammino? L'hai dedotto da ciò che ho scritto o vuol essere una provocazione?

Non posso esserne certo, ovviamente. Ho solo detto che è PROBABILE. E lo deduco dalla mia esperienza. Le persone che provano curiosità nei confronti della propria psiche e che, pertanto, vorrebbero conoscersi più a fondo, sono moltissime ma solo una percentuale minima decide davvero di iniziare una psicoterapia.
Più sotto espongo altri motivi che mi spingono a nutrire un certo scetticismo a proposito delle tue intenzioni e questi motivi li deduco effettivamente da quello che hai scritto. A questo punto forse è il caso di precisare che non metto in dubbio la tua buona fede, dico soltanto che le nostre convinzioni coscienti non sempre concordano con quello che proviamo a livello inconscio.
La provocazione forse c'era ma stava sullo sfondo, non rappresentava il motivo centrale della mia risposta.

Credo di desiderare approfondire questa mia necessità, anche se mi rendo conto di essere spaventata dall'idea di poter cambiare talmente tanto da non trovarmi più bene nella situazione in cui vivo ora, la quale mi sta donando molta serenità. Ho paura anche che, cambiando, potrei far soffrire mio marito.
Che ne dici? Ci provo?

Anche qui l'esperienza mi dice che nella stragrande maggioranza dei casi l'unica molla che spinge all'analisi è la sofferenza prodotta dai sintomi nevrotici. La serenità di cui godi, quindi, è una premessa sfavorevole e lo è, per di più, anche il tuo timore di far soffrire tuo marito. Resta la curiosità di conoscerti meglio ma è un po' poco e di solito non basta, da sola, ma possono sempre esserci delle eccezioni....
È anche da tenere presente, infine, che hai usato l'espressione "CREDO di desiderare..." che non sembra rivelare una determinazione incrollabile....

Ma tu mi puoi consigliare a chi rivolgermi a Milano o hai un tuo studio?

Purtroppo no, io esercito a Roma e a Milano non saprei consigliarti nessuno, comunque non dovrebbe essere difficile procurarsi il nome di un professionista serio. Prova a chiedere al tuo medico o nella cerchia delle tue conoscenze.

Fammi sapere come potrei procedere e a cosa andrei incontro.

Impossibile fare previsioni. Posso solo dirti che un'analisi rappresenta un'impresa notevole sia in termini di spesa che di durata. Ecco perché la curiosità, da sola, è quasi sempre insufficiente a far maturare la decisione di mettersi in viaggio. Va anche detto, tuttavia, che i risultati compensano abbondantemente tutte le fatiche e tutti i sacrifici affrontati. Questo, però, lo scopri solo a posteriori.
Adesso sei più che scusata se pensi che dico questo solo per tirare acqua al mio mulino, o quantomeno a quello della categoria, visto che non lavoro a Milano.

Per quanto riguarda i miei sogni ho una nota importante, che forse si collega anche alla paura sopra citata. Da quando ti ho scritto la prima volta, non ricordo più alcun sogno! INCREDIBILE !!!

Mi rendo conto che possa sembrarti incredibile. Per me non lo è affatto, sono abituato a queste reazioni della psiche. Nel tuo caso la scomparsa del ricordo dei sogni è stata prodotta dal semplice fatto di avermi scritto. Questa difesa-chiusura sarebbe stata molto più forte se, dopo avermi scritto, avessi anche ricevuto l'interpretazione dei tuoi sogni.
Ecco perché il lavoro sui sogni non è un piacevole gioco di società come spesso si crede.

.... che dici, sarà un mostro quello che nascondo dentro di me, visto che ha così paura di venire allo scoperto?! .... vedremo!  (ah! ah!).

Ciao e grazie mille per la tua risposta.

Ti rispondo con l'invito a leggere le interpretazioni dei numerosi sogni che contengono la parola MOSTRO oppure DIAVOLO, BELVA e simili. Qui potrei solo ripetere quello che ho già scritto in quella sede.
La tua domanda, più o meno con le stesse parole, viene formulata da quasi tutti i pazienti, a dimostrazione del fatto che si tratta di una preoccupazione sempre presente che spiega perché l'analisi duri così tanto. Quando ti rendi conto che il MOSTRO non è un mostro.... l'analisi è finita!
Vorrei solo aggiungere, per concludere, che non è il mostro ad avere paura, come dici tu, ma quella parte di noi che teme l'eventualità che il presunto mostro possa venire a galla nonostante le numerose difese costruite per impedirglielo.

Questa volta il mio augurio è che possa prendere la decisione più conveniente per te.

Ciao, Romano.


(5,1,1) - Ciao, mi chiamo M...

Per caso sono inciampato nel tuo sito che mi ha incuriosito molto. Trovo affascinante l'interpretazione dei sogni, cerco sempre di interpretare i miei.

Volevo farti una domanda: ogni tanto mi succede di non ricordare se una certa situazione l'ho vissuta realmente o solo nella vita onirica.
Sapresti darmi una risposta a questo quesito?

Il modo in cui archiviamo i nostri ricordi, e quello grazie al quale li rievochiamo, dipendono principalmente da un meccanismo neurofisiologico.
Come tutti i meccanismi, anche questo può funzionare in modo perfetto oppure "perdere colpi", ogni tanto. Quando questo si verifica, un luogo, una persona o una situazione vengono "etichettati" dalla nostra mente in modo sbagliato oppure incerto, come nel tuo caso.

Siamo portati a dimenticare questo fatto elementare e a dare alle sensazioni simili alla tua spiegazioni di pura fantasia, tipo viaggi in astrale, vite precedenti, ecc.

Detto questo, a volte l'incertezza di cui parli può dipendere anche da una non netta separazione tra mondo onirico e mondo materiale con conseguente difficoltà a stabilire se un certo avvenimento appartiene all'uno o all'altro.
I motivi per i quali il confine suddetto può rimanere fluttuante possono essere diversi ma non saprei essere più preciso in proposito, ci vorrebbe una ricerca approfondita.

A questo proposito e dal momento che qualcuno mi ha fatto osservare che nelle mie risposte a volte do l'impressione di voler fare un po' di "carosello" pubblicitario per il mio studio di psicoterapeuta, vorrei precisare che il mio frequente ricorrere alle espressioni "ci vorrebbe una ricerca approfondita" oppure "ci vorrebbe una psicoterapia vera e propria" è dovuto al fatto che spesso mi spediscono un sogno da interpretare e si aspettano che io, su quella semplice base, spieghi l'intera personalità di chi ha fatto quel sogno. Un po' come si fa dalla fattucchiera: le si porge la mano e ci si aspetta che lei ci dica tutto di noi. Magari fosse così semplice.... :- )

P.S. - Ti chiedo scusa, il tuo quesito è rimasto a lungo senza risposta. Colpa di un disguido nelle mie caselle postali.


(6,1,1) -  Ciao Romano,

mi chiamo.... e ho.... anni. Studio per il concorso di magistratura e lavoro part-time alla Camera di Commercio. Anche a me piace molto la barca a vela e lo speciale contatto che permette di avere con la bellezza e la forza del mare.

Mi è piaciuto molto il tuo sito e ho trovato semplice, equilibrata e allo stesso tempo profonda la lettura dei sogni che proponi. Alcuni di quelli che ho letto sono, per certi aspetti, simili a certi sogni che ho fatto anch'io e alla lettura che ne avevo dato.

L'essere ancora sui libri ha ritardato il mio ingresso nel mondo stressante dei tribunali e degli studi legali e mi ha permesso di soddisfare la curiosità ed il desiderio di conoscere me stessa, anche prestando attenzione ai miei sogni. Da quando ho iniziato ad annotarli, insieme alle riflessioni che sono solita scrivere spesso sulle mie esperienze diurne, li ho ricordati sempre meglio e sempre più frequentemente.

Il più delle volte non faccio fatica ad autointerpretarli, soprattutto quando ci ripenso a distanza di tempo.

Per quanto riguarda l'interpretazione dei propri sogni, leggiti qui sopra l'intervento (3,1,1) ed anche il sogno 243.

Insomma mi sembra di aver instaurato un bel dialogo tra due diversi punti di vista di me stessa.

Sei fortunata ed anche brava, solo così si vive ragionevolmente bene.

Ultimamente, però, credo di avere un po' esagerato. Ho accompagnato un'amica ad una conferenza sui sogni che, con mia delusione, aveva un taglio poco scientifico.
Essendo molto scettica a proposito del significato esoterico dei sogni e di certe loro presunte spiegazioni, ho ascoltato la conferenza ridendomela un po' sotto i baffi.

Ed hai fatto benissimo! Se si lascia la briglia sciolta alla fantasia, tutto può essere vero e falso nello stesso tempo. Come dico sempre: "Non escludere niente ma non accettare tutto acriticamente".

Mi è rimasto impresso, però, un esercizio che a detta del conferenziere permette all'Io vigile di porre delle domande all'Io dormiente (che lui chiamava "divino").

Nella pagina PRIMA DI PARTIRE ho scritto: ".... non mi piacciono le tante mitizzazioni irrazionali dell'inconscio così in voga sia oggi che in altre epoche. Anche in questo campo la stella polare che può guidare il nostro cammino è rappresentata dall' EQUILIBRIO".
L'esercizio di cui parlava il conferenziere ha un suo fondamento di validità ma non va inteso nel senso che basti farlo una volta per ottenere subito la risposta desiderata. Occorre allenarsi e, soprattutto, occorre avere l'atteggiamento giusto nei confronti dell'inconscio, cosa che capita di rado. Quasi sempre lo immaginiamo come un buco nero dal quale possono emergere presenze inquietanti o addirittura pericolose. È evidente che, finché permane un atteggiamento del genere, si può chiedere quanto si vuole, non ci saranno risposte !

Al risvolto pseudo teologico dell'esercizio non ho mai creduto, ovviamente, però utilizzando quello stesso esercizio (molto semplice) e ponendomi una domanda specifica prima di addormentarmi, quando il sonno non arriva troppo presto, il sogno che ricordo il giorno dopo è quanto meno attinente alla mia domanda.
Certe volte sembra una risposta, da sottoporre sempre al vaglio della ragione, però proprio una risposta.

Da una parte sono entusiasta di questa scoperta di poter pilotare i sogni, dall'altra mi chiedo, e girerei la domanda anche a te, se così facendo non rischio di togliere spontaneità ai miei sogni e, soprattutto, riposo alla mia mente, che in questo modo rimane un po' sotto il mio controllo razionale anche di notte.

Ti sarei grata di una risposta perché la cosa, se da una parte mi piace, dall'altra mi spaventa un po', come tutto ciò che non si conosce bene.
Magari, invece, è una cosa del tutto normale per chi, come te, mastica i sogni come pane quotidiano.

Il tuo timore sarebbe fondato solo nel caso tu riuscissi a PILOTARE TUTTI i tuoi sogni, ma questo è ovviamente impossibile perciò puoi stare tranquilla.
Ma si può aggiungere anche un'altra riflessione: quello che tu chiami PILOTARE I MIEI SOGNI, in realtà è un pilotare solo le DOMANDE. L'inconscio resta sempre libero di darti le SUE risposte!
Quando cerchiamo di mettere la museruola all'inconscio, il risultato garantito è la nevrosi o peggio....

Ti ringrazio fin d'ora e ti invio i miei saluti ed ancora complimenti per il sito e per il tuo fantastico catamarano.

Il mio catamarano era davvero fantastico. Dico "era" perché l'ho venduto già da un po' di tempo visto che, per motivi "anagrafici", oramai ne facevo un uso limitato....  :-)
Per mia fortuna, adesso ce l'ha una persona mia parente che me lo lascia prendere quando voglio, ma questo capita sempre più raramente, purtroppo. In compenso divento sempre più saggio.... 
:-)

Ti ringrazio per le parole di apprezzamento e tanti saluti cordiali.

P.S. - Forse troverai qualche interessante spunto di riflessione nell'intervento  (2,1,1)


(7,1,1) - Salve,

mi chiamo A.... Ho sempre avuto un dubbio riguardo ai sogni e penso che lei sia la persona più adatta per potermi rispondere. Volevo sapere se i sogni hanno sempre un riferimento alla realtà', sia pure minimo, o sono soltanto "sogni".

Esistono i sogni che possono prevedere in qualche modo il futuro?
Mi sto accorgendo che più vado avanti e più mi sto creando dei dubbi ma voglio fermarmi qui.
Spero che mi risponda presto.

Grazie, A...

Troverai la mia risposta alla seconda domanda nell'interpretazione del sogno n. 40.

Per quanto riguarda invece la prima domanda, ecco quanto scrive Freud: "Un sogno ha sempre una qualche connessione con gli avvenimenti del giorno prima". Questa frase, però, non va intesa nel senso che gli avvenimenti del giorno prima sono la CAUSA che produce il sogno. Essi si limitano a fornire all'inconscio una parte del materiale che gli occorre per costruire il SUO discorso.

Si sente spesso dire, per esempio: "Ho sognato che una donna uccideva la figlia. L'ho sognato perché la sera prima avevo visto in TV un film in cui una donna uccideva la figlia".
Questa è una spiegazione semplicistica che non spiega niente. Basterebbe chiedersi, infatti: "In quel film accadevano anche tantissime altre cose. Perché, tra tutte, ho scelto proprio quella?".
Si può rispondere, ovviamente, che la scelta è stata del tutto casuale. Se si è convinti di questo, il discorso termina qui, non c'è altro da dire. Se invece siamo sfiorati da qualche dubbio, siamo pronti ad accettare per lo meno l'ipotesi che il sogno contenga messaggi importanti per noi e che valga la pena di ricercarne il significato.


 

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